ROCCO SCOTELLARO
LA MIA BELLA PATRIA
Io sono un filo d’erba
un filo d’erba che trema.
E la mia Patria è dove l’erba trema.
Un alito può trapiantare
il mio seme lontano.
.
“La patria rappresenta l'insieme nel quale mi riconosco coi miei costumi, le mie abitudini tradizionali di pensiero, di comportamento, la lingua, il mio stile di esistenza; la patria è il paesaggio familiare che mi mantiene in pace, sicuro, a mio agio con me stesso; essa si manifesta come ciò al di là del quale sono perduto, e a nessuno di noi piace essere perduto!” scrisse Jean Cardonnel. Mi piace usare questa sua frase per commentare la poesia di Rocco Scotellaro che propongo oggi. In particolare sottolineo “il paesaggio familiare”, citando Plinio la casa è dove è il cuore, nel caso di Scotellaro il paese natale, Tricarico, borgo arabo-normanno della Lucania, bucolica Arcadia di cui il poeta nella sua breve vita – morì trentenne nel 1953 – fu anche sindaco, sede delle sue lotte per assicurare una vita più degna ai contadini, oggetto delle sue indagini sociologiche sulle condizioni di vita delle popolazioni meridionali. Patria dunque, ma senza preclusioni, se un soffio di vento può portare lontano i semi e farli germogliare altrove.
.
FOTOGRAFIA © IIS CARLO BERETTA
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo.
GEORGE MOORE
Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953), scrittore, poeta e politico italiano impegnato nella lotta per miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei contadini. La sua poesia è caratterizzata da da un'ambientazione pastorale serena, da un'armonia di immagini e visioni che esaltano la vita bucolica.
1 commento:
...molto "Sintetica" ma una "Storia"
...mia piace.
ciaoo Vania
Posta un commento