EUGENIO MONTALE
LA POESIA
I
L'angosciante questione
se sia a freddo o a caldo l'ispirazione
non appartiene alla scienza termica.
Il raptus non produce, il vuoto non conduce,
non c'è poesia al sorbetto o al girarrosto.
Si tratterà piuttosto di parole
molto importune
che hanno fretta di uscire
dal forno o dal surgelante.
Il fatto non è importante. Appena fuori
si guardano d'attorno e hanno l'aria di dirsi:
che sto a farci?
II
Con orrore
la poesia rifiuta
le glosse degli scoliasti.
Ma non è certo che la troppo muta
basti a se stessa
o al trovarobe che in lei è inciampato
senza sapere di esserne
l'autore.
(da Satura, Mondadori, 1971)
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L’indagine sull’essenza della poesia approda con Eugenio Montale a una nuova puntata: la poesia è urgenza, è la parola che deve essere detta, che spinge per uscire. E Montale lo dice con il distacco che è proprio di questo nuovo periodo della sua vita – Satura è del 1971 e raccoglie un decennio di versi, segnato dalla scomparsa della cara Mosca – lo dice con ironia, con un linguaggio che spiana i termini della poesia, che sembra svilire la funzione del poeta. Ma ecco che alla fine, appare ancora il poeta-profeta, il rivelatore della parola, l’apparentemente inconscio trovarobe che ha dedicato alla poesia la sua vita: “Ho scritto un solo libro, di cui prima ho dato il recto, ora do il verso”, come dichiarò Montale nel 1977.
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Fotografia © Ademir Bacca
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LA FRASE DEL GIORNO
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato / l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco / lo dichiari e risplenda come un croco /perduto in mezzo a un polveroso prato.
EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia
...difficile per me...ma mi piace molto...
RispondiElimina"la poesia è urgenza, è la parola che deve essere detta, che spinge per uscire"
ciaoo Vania
immenso Eugenio
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