ADONIS
ORIENTE E OCCIDENTE
Una cosa si era distesa nel cunicolo della storia
una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una canzone
esisteva un Oriente simile a un bambino che implora,
chiede aiuto
e l’Occidente era il suo infallibile signore.
Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’Oriente e l’Occidente sono una tomba
sola
raccolta dalle sue ceneri.
(da “Memoria del Vento”, Guanda, 1998)
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Questa poesia è del 1968. A noi che la leggiamo adesso, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 e le guerre in Iraq e in Afghanistan, risuona premonitrice, piena di una forza profetica. Ma se c’è speranza di superare questa contrapposizione tra l’Oriente e l’Occidente è grazie a persone come Adonis, il poeta siriano ottantenne più volte indicato come favorito al Premio Nobel: dal suo esilio di Parigi scrive versi moderni in un arabo classico e proclama la sua laicità attingendo alla tradizione religiosa e mistica, vive in Occidente ma è orgoglioso della sua nazionalità. Come se dicesse: l’unica strada è quella della convivenza, occorre vivere assieme per superare le paure, conoscersi per rispettarsi.
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Immagine © Digital Arts Studios
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LA FRASE DEL GIORNO
Non possiamo imparare a conoscere le persone quando vengono da noi; dobbiamo noi andare da loro per vedere quello che sono.
JOHANN WOLFGANG GOETHE, Le affinità elettive
Adonis o Adunis, pseudonimo di Alī Ahmad Saʿīd Isbir (Al-Qassabīn, 1º gennaio 1930) è un poeta e saggista siriano. È attivo nella la volontà di una rinascita culturale araba, rileggendone il patrimonio in una chiave non nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità. È stato più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
2 commenti:
... saggezza...poesia e frase del giorno.
ciao Vania
...la foto è "semplice" e bella.
ho avuto difficoltà a trovare un'immagine da abbinare, questa mi ha colpito
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