domenica 9 ottobre 2022

Un fruscio di foglie


DAVID MARIA TUROLDO

NON ALTRO RIPARO

Mi resta ancora il silenzio
della chiesa sul monte
queste pietre in rapimento,
insanguinate nella notte
dalla lampada rossa.

Mia chiesa, o tomba
chiusa ancora
su più alto silenzio.
Questo invincibile silenzio,
quando neppure l'urlo ha un'eco:

che la terra sia sconvolta da vulcani,
che ogni casa vada in rovina,
purché sia un'altra terra!

Mia preghiera senza ascolto,
monosillabi a labbra chiuse:

appena un fruscio di foglie
ad autunno, cosi
le mie preghiere.

(da Il sesto Angelo, Mondadori, 1976)

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Ho pensato, pochi giorni fa, mentre salivo tra i boschi e i vigneti di Fontanella, il “buen retiro” nel Bergamasco di David Maria Turoldo, che in un luogo simile è più facile accostarsi al divino, leggere il tempo nelle pietre dell’antica abbazia romanica, porsi domande sul senso del vivere. Questi versi ben raffigurano la tensione spirituale di Turoldo, il suo continuo e tormentato dialogo di uomo con Dio – “teomachia” la definì Luciano Erba - mentre attorno turbinano le forze caotiche del mondo.

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L'ABBAZIA DI SANT'EGIDIO A FONTANELLA - FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Mia preghiera / tempo di fuoco / l’attimo dove l’antico / si fa cenere.
DAVID MARIA TUROLDO




David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992), presbitero, teologo, filosofo, scrittore e poeta italiano, membro dell'Ordine dei servi di Maria. Fu sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso della Chiesa, di ispirazione conciliare.


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