ALFREDO VEIRAVÉ
LA MIA CASA È UNA PARTE DELL’UNIVERSO
Quelli che l’hanno vista dicono che la terra
è una sfera nello spazio, un pianeta
più piccolo
del pollice degli astronauti.
Non lo metto in dubbio perché ho visto le fotografie
e perché adesso sono a quasi mezzo pianeta da casa.
La cosa migliore di tutto ciò è che in questo pollice
anche la mia casa è una parte dell’universo.
Come può non esserlo se nel cortile
c’è un filodendro dalle foglie enormi e lombrichi sotto terra
buoni per la pesca, adesso che mi ricordo
l’odore delle felci contro il muro
il viso di Delfina o Federico tra gli alberi
e quel canarino che volò via una notte?
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Il cortile di casa, i figli che giocano tra gli alberi, le storie che restano nella memoria, come quella di un canarino fuggito una notte dalla sua gabbia. Come quel canarino è il poeta argentino Alfredo Veiravé, che prova la nostalgia di chi si trova molto distante da casa ma trova conforto nella dolcezza del ricordo.
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JEREMY ANNETT, “PARTIE DE CAMPAGNE, 1988”
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LA FRASE DEL GIORNO
La nostalgia è la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare.
MILAN KUNDERA, L’ignoranza
Alfredo Veiravé (Gualeguay, 29 marzo 1928 - Resistencia, 22 novembre 1991), poeta e critico letterario argentino, Collaborò ai giornali El Territorio, La Prensa, La Gaceta, de Tucumán e insegnò Lettere all’Università Nazionale del Nord Est. La sua poesia cerca, senza ledere l’emozione, di combattere lo spirito provinciale argentino e diluire la retorica di derivazione spagnola.
2 commenti:
..già il titolo è una Poesia.
..bella!
ciaoo Vania:)
sì... cosmopolita
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