giovedì 15 marzo 2012

Riempire un otre


ÁNGEL GONZÁLEZ

POETICA CHE PROVO TALVOLTA AD APPLICARE

Scrivere una poesia: riempire d’acqua un otre.
Delicatamente, i segni
si deformano, si allargano,
esprimono ciò che vogliono
la brezza, il sole, le nuvole,
si distendono, si tendono, finché
l’uomo che li guarda –
– calato il vento,
alta la luce –
o vede il suo volto
o – trasparenza pura, profondo
fallimento – non vede nulla.

(da Mostra di… alcuni procedimenti narrativi e delle attitudini sentimentali che abitualmente comportano, 1976)

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L’operazione di scrivere una poesia fortunatamente è diversa per ogni poeta, diverse sono le motivazioni, diversi sono gli stili. Ma nessun poeta può fare a meno dei segni, delle parole. E, versandoli come acqua dentro un sacco vuoto, riempie verso dopo verso la sua poesia. Di questa analogia antica, che sa di tempi in cui i pastori si portavano appresso così le loro riserve d’acqua, si serve lo spagnolo Ángel González. Se l’operazione riesce, allora il poeta arriverà a conoscere qualcosa di se stesso e della realtà che lo circonda, facendone suo un piccolo brandello.

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GIUSEPPE MIGNECO, “DONNA CON OTRE ALLA FONTE”

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LA FRASE DEL GIORNO
I poeti prudenti, come le vergini – quando ce n’erano – non dovrebbero mai staccare gli occhi dal cielo.

ÁNGEL GONZÁLEZ, Mostra di… alcuni procedimenti narrativi




Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.


3 commenti:

Vania ha detto...

...così semplice posizionare le parole, così difficile talvolta coglierne il significato.

...questa è molto significativa e scorrevole come acqua.:)

ciaooo Vania

Gianpiero De Tomi ha detto...

La poesia, è la schiuma della vita, è ciò che dopo l'evento emerge,e permane a raccontare con parole di un linguaggio sconosciuto alla quotidianità, ciò che resta nell'emozionale del trascorso. Ma il poeta paga in sensibilità estrema, questo dono.Indifeso, perchè empatico ai sentimenti, lascia filtrare in se ogni emozione, come il greto di un fiume è posseduto dalla corrente della vita.

DR ha detto...

in verità riempire questo otre non è semplice come versarvi dell'acqua: il poeta nello scrivere si analizza, rivolta le sue emozioni ben sapendo che è il suo solo modo di interpretare la realtà