giovedì 21 ottobre 2010

Opinioni e congetture

 

UNA TAZZA DI TÈ

Nan-in, un maestro giapponese dell’era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.

Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.

Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «È ricolma. Non ce n’entra più!».

«Come questa tazza» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?»

(da 101 Storie Zen, a cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps, Adelphi, 1973)

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La filosofia orientale attrae noi occidentali perché ci mostra il lato di noi che meno conosciamo: sempre così attenti all’azione e all’apparenza, curiamo poco il nostro essere. Lo Zen è la ricerca dell’io, l’esperienza che porta all’illuminazione attraverso la conoscenza di sé e il rifiuto del formalismo in favore di una semplicità di vita che possiamo ritrovare anche nel cristianesimo delle origini.

Il maestro Nan-in di questa storiella fotografa una diffusa figura della nostra società, quella di chi non mette mai in dubbio le proprie opinioni, non ragiona sulle cose che per preconcetti e partiti presi, si lascia portare dai pregiudizi e dai luoghi comuni – e può essere un insigne professore universitario come quello che si presenta davanti a Nan-in o un’umile cameriera appassionata di rotocalchi rosa. “Anche se mi convincerai, non mi convincerai” dice un personaggio del “Pluto” di Aristofane: invece sarebbe molto meglio porsi davanti all’altro con più rispetto e con meno arroganza, pronti a comprendere quello che ha da dire e a valutarlo serenamente, senza paraocchi ideologici. Insomma, essere un po’ più Zen anche noi.

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Fotografia © Lynn Kessel

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LA FRASE DEL GIORNO
Le opinioni si riproducono per divisione, i pensieri per germinazione.
KARL KRAUS, Detti e contraddetti




101 storie zen è un'opera di Nyogen Senzaki e Paul Reps del 1957 che raccoglie aneddoti, alcuni dei quali risalenti al diciannovesimo e ventesimo secolo, e kōan zen. In particolare 101 storie zen seleziona anche una serie di racconti tratti dal Shasekishū (Raccolta di pietre e di sabbia), composti tra il 1279 e il 1283 dal maestro buddhista zen giapponese Mujū Ichien.


3 commenti:

Vania e Paolo ha detto...

...è molto vero quello che è scritto...però ...cè un però...bisogna essere in "due"...come prendere un te...oggi non si prende più..un te....si prende un caffè....di corsa..oppure...si ci ritrova per festeggiare...in molte persone...si è perso il concetto di parlare ed ascoltare...tutto si è amplificato...rumori/chiacchiere troppo forti...le orecchie..."tappate"....proprio poco tempo fa ho sentito alla tv...la classifica dei rumori molesti...e ai primi posti...rumori...di cicale, rumori e dico rumori e non suoni ...di campane...ma non danno fastidio i rumori del traffico...perchè ci siamo abituati.
ciao Vania

...molto intelligente la frase del giorno.

DR ha detto...

è l'incapacità di andare a fondo nelle cose il problema principale dei nostri tempi, il servirsi di prodotti preconfezionati non solo al supermarket ma in ogni frangente della vita: i programmi tv precotti, i pensieri già masticati dagli altri, le pappine che provano a propinarci tutti quanti

Marie ha detto...

fa riflettere :)