FERNANDO BELTRÁN
SE MI TOLGO L’AMORE
Se mi tolgo l’amore
resti nuda,
non chiedermi di strapparti i vestiti
adesso che viene il freddo,
cercami negli armadi delle tue strade,
nella città senza legge delle mie tre mani,
la destra, la sinistra, quella che ti ama,
i corridoi e il treno dove una notte
finalmente ti toglierò l’impermeabile
perché è giunto l’inverno,
la stagione delle grucce,
le asole più grandi del desiderio
e il mio corpo che si abbottona aspettando
quei giorni di pioggia che indossi
sotto la gonna a volte
(da Amore cieco, 1995)
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Juanma Ortega scrive che Fernando Beltrán è “un poeta che dà il nome alle cose”. Lo fa certamente in questi versi che mescolano sapientemente abbigliamento e amore e il grigiore di una città autunnale: “Amare è questo errore imprescindibile / per vivere, questo modo distinto di sentire la pioggia / quando arriva l’autunno”.
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DIPINTO DI VLADIMIR KUSH
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi piace che una poesia mi porti in un altro posto, che mi metta a disagio, che mi agiti. E se succede a me, perché non deve succedere al lettore, se tutti abbiamo paure e dubbi, in fondo, molto simili?
FERNANDO BELTRÁN, El Independiente, 22 ottobre 2021
Fernando Beltrán (Oviedo, 1956), poeta spagnolo. La sua poesia parte dall’esperienza quotidiana e si lascia guidare da toni surrealisti per manifestare il proprio significato lungo le vie dell’immaginazione e del subconscio, utilizzando il corpo come catalizzatore dello spirito vitale. Nel 2021 ha ottenuto il Premio Quevedo.
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