NIKIFÒROS VRETTÀKOS
POESIE PER LA STESSA MONTAGNA, II
Ti salivo, ti scendevo, carico
di cielo per i miei domani.
Le mie parole, calici, dovevano
riempirsi di luce. I miei versi,
vasi alla finestra di Dio.
(da Corale, 1988 - Traduzione di Gilda Tentorio)
“La sua poesia è la scoperta del mondo “da dentro”, uno sguardo di stupore e meraviglia di tutti i sensi che esplorano la bellezza” scrive Gilda Tentorio a proposito del poeta greco Nikifòros Vrettàkos. La poesia è un quotidiano porsi in rapporto con il mondo e con l’universo, una sorta di fatica di Sisifo che però non è fine a se stessa ma garantisce la comprensione. Per questo il poeta può esporla fieramente, come “vasi alla finestra di Dio”.
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NIKOLAJ KARACHARSKOV, “FIORI SUL DAVANZALE DELLA FINESTRA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Somigliano i miei versi al bacio dorato del sole sulla neve.
NIKIFÒROS VRETTÀKOS, Il libro di Margherita
Nikifòros Vrettàkos (Krokeès, 1° gennaio 1912 – Plumitsa, 4 agosto 1991), scrittore e poeta greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda guerra mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli.
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