C’è voglia di primavera nell’aria di febbraio: andiamo cercando i suoi prodromi nei boschi e nei prati: una primula, una violetta, un croco improvvisamente sbocciato in un’aiuola. È quella speranza che i giorni più lunghi già annunciano che ritroviamo nei versi per febbraio dei poeti italiani Antonia Pozzi e Mario Novaro.
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ANTONIA POZZI
VOLI
Pioggia pesante di uccelli
su l’albero nudo:
così leggermente vibrando
di foglie vive
si veste.
Ma scatta in un frullo
lo stormo,
l’azzurro Febbraio
con la sera
sta sui rami.
È gracile il mio corpo,
spoglio ai voli
dell’ombra.
19 febbraio 1935
(da Parole, 1939)
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MARIO NOVARO
IL GIACINTO VIOLA
Il giacinto viola,
il narciso oro in perla,
che nel febbraio
dalle umide fasce ti arridono
perché colti risveglino
giorni lontani.
I giorni in grigio e viola
che dei soavissimi colli e pendii
dolcemente riveste
malinconia.
E tu timida viola
sull’umido ciglio, tra foglia e foglia
rimani nascosta,
ma nell’aria è il tuo profumo.
(da Murmuri ed echi, 1912)
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LA FRASE DEL GIORNO
Sta’ attento quando il sole obliquo di febbraio versa / sui pergolati un torrente di luce.
WILLIAM CULLEN BRYANT
Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – 3 dicembre 1938), poetessa italiana. Laureatasi in Filologia con una tesi su Flaubert, si tolse la vita dopo una contrastata storia d’amore. Il suo diario poetico Parole fu pubblicato postumo, nel 1939: composto a partire dai diciassette anni, riflette un'amara e inquieta sensibilità in cui si avverte l'influsso della lirica di Rilke.
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