JOAN MARGARIT
QUANDO SI PERDE IL SEGNALE
Non avere pietà di quello che sei stato,
perché la pietà è troppo breve:
non dà il tempo di costruire nulla.
Di notte, in un piccolo aeroporto,
vedi come un aereo sta salendo.
Stai perdendo il segnale.
Sei convinto di stare vivendo
anni senza speranze che sono però
i più felici della tua vita.
C’è altra poesia, ci sarà sempre,
come c’è altra musica.
Quella di Beethoven sordo.
Quando si perde il segnale.
(da Si perde il segnale, 2012)
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È una bella riflessione sul tempo presente e sulla vita questa del poeta catalano Joan Margarit: capita anche nel frenetico scorrere dei giorni di ritagliarsi un piccolo spazio di tranquillità in cui si valuta la situazione. Così si può ripensare al passato e a tutti i suoi errori o considerare il futuro e le sue speranze, senza magari trovare una risposta sicura alle nostre domande.
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FOTOGRAFIA © FOXTROT44
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LA FRASE DEL GIORNO
Vivo sempre nel presente. Non conosco il futuro. Non ho più il passato. L’uno mi pesa come la possibilità di tutto, l’altro come la realtà di nulla. Non ho speranze né nostalgie.
FERNANDO PESSOA, Il libro dell’inquietudine
Joan Margarit i Consarnau (Sanaüja, 11 maggio 1938), poeta e architetto catalano. Si definisce poeta bilingue catalano/castigliano, disdegna le correnti poetiche e considera il poeta "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.
2 commenti:
..non solo una "piccola poesia " questa...ma un "big book".
ciaoo Vania:)
quando occorre fare il punto sulla propria esistenza
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