HENRIK NORDBRANDT
OMBRE
Tanto ho pensato a te
e ho scritto tanto di te
senza proprio sapere chi tu fossi.
In tante e tante camere ho dormito
senza averti al mio fianco
e tante son le case
nelle quali ho abitato, senza di te.
Tante son le città in cui non ti ho incontrato.
Tante sono le cose che ho esaurito
o smarrito per via verso di te,
e tante possibilità ho sprecato,
tante vite che la tua presenza qui e ora
mi fa sentire perdute
che ormai ti posso vedere solo
come la luce primaverile che talvolta
sfiora la tua gota o accende l’ardore dei tuoi occhi
lasciando le ombre ancora più fredde e più profonde.
(da Poesia d’amore del Novecento, Crocetti, 2006 - Traduzione di Maria Giacobbe)
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La prima cosa che ho pensato leggendo questa poesia di Henrik Nordbrandt è che rappresenta il negativo di “Ho sceso dandoti il braccio un milione di scale” di Eugenio Montale: là il tempo ricordato è presenza ed il presente vede la mancanza della donna amata; qui tutto è rovesciato e il tempo perduto è assenza mentre è l’oggi ad averne la presenza. Nordbrandt malinconicamente non può fare a meno di rimpiangere quel tempo sprecato, invece di appagarsi della situazione presente.
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JACK VETTRIANO, “ALTAR OF MEMORY”
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LA FRASE DEL GIORNO
Tu sei il mio amore e la mia disperazione. / Tu sei la mia follia e la mia saggezza. / E sei tutti i luoghi in cui non sono stato / e che mi chiamano da tutti gli angoli del mondo!
HENRIK NORDBRANDT
Henrik Nordbrandt (Fredericksberg, 21 marzo 1945), poeta, scrittore e saggista danese, debuttò nel 1966 con Poesie. La sua lirica raffinata riflette i temi del Mediterraneo (Italia, Grecia e Turchia) dove soggiorna a lungo assorbendone colori, suoni e paesaggi, sulla passione erotica e l’assenza dell’amata.
3 commenti:
Da cui il proverbio: ogni lasciata è persa...
esattamente
...dall'inizio...(romanticamente..:)..)mi prende un fiatone nel leggerla.:)
ciaoo Vania
..la foto okey:)
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