lunedì 29 aprile 2013

La palla che lanciai

 

DYLAN THOMAS

SPLENDESSERO LANTERNE

Splendessero lanterne, il sacro volto,
Preso in un ottagono d’insolita luce,
Avvizzirebbe, e il giovane amoroso
Esiterebbe, prima di perdere la grazia.
I lineamenti, nel loro buio segreto,
Sono di carne, ma fate entrare il falso giorno
E dalle labbra le cadrà stinto pigmento,
La tela della mummia mostrerà un antico seno.

Mi fu detto: ragiona con il cuore;
Ma il cuore, come la testa, è un’inutile guida.
Mi fu detto: ragiona con il polso;
Ma, quando affretta, àltero il passo delle azioni
Finché il tetto ed i campi si livellano, uguali,
Così rapido fuggo, sfidando il tempo, calmo gentiluomo
Che dimena la barba al vento egiziano.

Ho udito molti anni di parole, e molti anni
Dovrebbero portare un mutamento.

La palla che lanciai giocando nel parco
Non è ancora scesa al suolo.

(da Twenty-Five Poems, 1936)

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Il poeta gallese Dylan Thomas non è mai stato catalogabile in una corrente letteraria: i suoi versi sono un labirinto di immagini in cui si può ravvisare un po’ di tutto, dal surrealismo al simbolismo, dal romanticismo al modernismo. Costante è però la sua ossessione tematica per il tempo, per l’unità di ogni vita nel suo processo, per il legame tra le generazioni in un continuo ciclo di vita e di morte. È bellissima questa immagine della palla lanciata in gioventù e ancora in aria: non è la sindrome di Peter Pan quanto piuttosto la bellezza di chi sa sentirsi ancora bambino con il cuore.

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boy-and-his-ball-jacki-newell

JACKI NEWELL, “BOY AND HIS BALL”

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LA FRASE DEL GIORNO
Una poesia è, o dovrebbe essere, un tratto impermeabile del fiume che sta scorrendo in tutte le direzioni, e tutte le immagini in conflitto entro di esso dovrebbero essere riconciliate per quel breve fermarsi del tempo
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DYLAN THOMAS




Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914 – New York, 9 novembre 1953), poeta gallese. Surrealismo, simbolismo, neoromanticismo, modernismo risultano variegati nel suo corpus poetico senza però risaltare in quel suo modo di scrivere oscuro in cui morte, natura e amore si mescolano in un gioco di analogie e associazioni talora labirintiche e apertamente visionarie.


2 commenti:

Vania ha detto...

..è davvero molto bella questa poesia...immagini che rimbalzano...per "attingere " dalla palla.

...una maturità giocosa...uno dei pregi della Vita..per chi la sa "percepire/utilizzare".

ciaoo Vania:)

DR ha detto...

il mio pallone è ancora in aria...