JOSÉ EMILIO PACHECO
CONTRO LE LETTURE PUBBLICHE
Se leggo le mie poesie in pubblico
tolgo l’unico senso alla poesia:
fare che le mie parole siano la tua voce,
per un istante almeno.
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Non è una poesia, questa: è una coltellata in soli quattro versi. Una coltellata che il poeta messicano José Emilio Pacheco si autoinfligge. Le letture pubbliche che vanno tanto di moda, magari con annesso aperitivo, non sono la poesia, anzi la privano molto spesso della sua origine. Sono eventi pubblicitari, magari anche belle feste, modi per farsi conoscere e per conoscere gente, ma il vero senso della poesia è altrove: è in quella Musa che intimamente parla al poeta, il quale, rileggendo i suoi versi in solitudine prova l’incanto di essere ancora con lei, che sia una donna, un sogno, una patria…
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CHARLES A. BARRY, “CHARLES DICKENS AS APPEARS WHEN READING”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il testo poetico è inspiegabile, non inintelligibile.
OCTAVIO PAZ, Corrente alterna
José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939), scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. È parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.
2 commenti:
...questo post...credo sia uno dei più belli che ho letto...poesia e frase del giorno.
ciaoo Vania:)
la poesia deve essere degustata, non si può servire
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