JOSÉ LUIS GARCÍA MARTÍN
STRADE
Strade di una città che non conosco
con poca gente e vento e pioggia grigia.
Aspetto chi non verrà mentre lassù
si accendono luci nelle finestre vuote
e una donna cammina in un angolo.
Ci sono occhi che mi guardano un momento
e non sanno leggere le parole che non dico:
“Dammi un altro nome, cambia il mio destino”.
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Ritroviamo l’inquietudine del poeta spagnolo José Luis García Martín . Eccolo in una situazione che negli ansiosi è capace di generare sofisticati patemi nei quali ingarbugliano pensieri e poi li districano e poi di nuovo li aggrovigliano: l’attesa. A ciò aggiungiamo che il personaggio si trova in una città che non conosce mentre cade la sera di un giorno piovoso e grigio, di per sé foriero di malinconie. Che cosa fa? Quello che tutti noi facciamo per ingannare il tempo nell’attesa: si guarda intorno, registra quello che accade nelle strade sconosciute di una città sconosciuta, ma lacerandosi, chiedendo di essere portato altrove da quella situazione.
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ELABORAZIONE GRAFICA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Questa attesa è terribile. Spero che duri.
OSCAR WILDE, L’importanza di chiamarsi Ernesto
2 commenti:
..l'immagine che hai postato mi piace molto.
...qundo ho finito di leggere la poesia...mi sono detta..."Povero Cristo".
...si tocca il suo stato d'animo con le mani.
ciaoooo Vania
siccome sono negato a dipingere, manipolo con il computer...
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