lunedì 16 gennaio 2012

Il solitario origliere

 

LORENZO CALOGERO

ESSENZA DEL POETA

Sono il solitario origliere
di ciò che dorme.
Perciò scrivo
Colla tacita mano,
l’occhio rivolto ai sonni.

(da Poco suono, 1933-35)

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Ci voleva un poeta un po’ fuori dai circuiti, dalle pagine principali delle antologie. Un poeta insomma di quelli che prediligo, per dire in cosa consiste “essere un poeta”. È Lorenzo Calogero, calabrese di Melicuccà, che visse un’esistenza sfiduciata, ricca di rifiuti e di paure, di crisi nervose e ricoveri ospedalieri, conclusa probabilmente con un suicidio (“Vi prego di non essere sotterrato vivo” il suo ultimo biglietto-testamento). La poesia assume allora la sua vera entità, la sua dimensione magica e misteriosa, che proviene dal sogno e dall’inconscio: il poeta è il mezzo che la interpreta e la esprime. E mi piace segnalare il bel sito web dedicato a Lorenzo Calogero, dove è possibile trovare notizie e materiale e leggere numerose sue poesie.

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LA CASA DI LORENZO CALOGERO © CARMELO LUPINI

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LA FRASE DEL GIORNO
L’arte svela il tormento della vita e svelando lo rende sanabile / L’arte ha il compito di svelare il destino della natura e il significato / recondito delle cose.
LORENZO CALOGERO




Lorenzo Calogero (Melicuccà, 28 maggio 1910 – 25 marzo 1961), poeta italiano. Ebbe una vita instabile, travagliata, più che dal male, dall'ossessione del male. Laureatosi in medicina, esercitò saltuariamente la professione, tutto preso dal "demone della poesia", che in lui si espresse in una sorta di "flusso continuo".


3 commenti:

Vania ha detto...

...senza dubbio dice davvero molto in poco.

...una montagna o marea di esperienze...insegna....bene e male non so..ma insegna.:)

ciaoo Vania

DR ha detto...

...che poi è la definizione stessa di poesia

Tra cenere e terra ha detto...

Grazie per la preziosa segnalazione...