VALERIO MAGRELLI
PREFERISCO VENIRE DAL SILENZIO
Preferisco venire dal silenzio
per parlare. Preparare la parola
con cura, perché arrivi alla sua sponda
scivolando sommessa come una barca,
mentre la scia del pensiero
ne disegna la curva.
La scrittura è una morte serena:
il mondo diventato luminoso si allarga
e brucia per sempre un suo angolo.
(da Ora serrata retinae, Feltrinelli, 1980)
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Di Valerio Magrelli ho sempre ammirato lo stile sobrio e asciutto: non un aggettivo di più in quelle immagini costruite con perizia e con una semplicità soltanto apparente, in realtà solidamente realizzata come certe chiese romaniche che sembrano spoglie e invece dicono più di quanto ai nostri occhi appaia. Questa poesia, contenuta nella sua prima raccolta, è una sorta di manifesto: Magrelli spiega che non è il mondo del vaniloquio, della polemica, del pour parler, quello che gli appartiene – e teniamo conto che il finire degli Anni ‘70 fu in Italia un periodo di aspri dibattiti e di schieramenti intellettuali quando addirittura non erano le P38 a parlare. E ancora traccia l’identikit della sua poetica, di quella “lavorazione” della parola di cui si è detto, per arrivare a concludere che ciò che si scrive è alla fine un pezzo di noi che se ne va, con serenità, come con ogni tramonto un giorno se ne va.
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FOTOGRAFIA © CITY UNIVERSITY OF NEW YORK
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LA FRASE DEL GIORNO
La scrittura / non è specchio, piuttosto / il vetro zigrinato delle docce, / dove il corpo si sgretola / e solo la sua ombra traspare / incerta ma reale.
VALERIO MAGRELLI, Ora serrata retinae
2 commenti:
...ricordo il mio prof di tecnologia delle costruzioni....
"Ragazzi la simbologia!!!!"
ciaooo Vania
...la foto è .
La simbologiaaa!
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