RICHARD WILBUR
PARABOLA
Ho letto come Chisciotte nella sua cavalcata casuale
Una volta giunse a un incrocio, e temendo di perdere
La purezza del caso, non volle decidere
Dove andare, ma lasciò che scegliesse il suo cavallo.
Perché la gloria si sarebbe posata ovunque avesse svoltato.
La sua testa era orgogliosamente leggera, gli zoccoli del suo cavallo
Pesanti, e si diresse verso il fienile.
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Scegliere, infilarci noi stessi nelle strade del nostro destino, esercitare le nostre decisioni e sapere che, comunque, tutto quello che era in nostro potere l’abbiamo fatto. È quello che cerchiamo di fare più o meno tutti. Ma il poeta statunitense Richard Wilbur ci presenta sotto forma di parabola l’alternativa: un eroe romantico e astruso, Don Chisciotte, attratto dalla filosofia del caso, lascia che a scegliere per lui sia il cavallo, forse convinto come il personaggio della Variante di Lüneburg di Paolo Maurensig che “Ogni scelta implica, di per sé, l'abbandono di tutte le alternative. Se non fossimo costretti a scegliere, saremmo immortali”. Il cavallo è stanco e affamato e, naturalmente, sceglie di andare a riposare e a cibarsi nella stalla, chiudendo così la parabola e contemporaneamente i sogni di gloria del cavaliere.
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HONORÉ DAUMIER, “DON QUIJOTE”
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LA FRASE DEL GIORNO
La scelta c'è dove c'è confusione. Per la mente che vede con chiarezza non c'è necessità di scelta, c'è azione.
JIDDU KRISHNAMURTI, Un modo diverso di vivere
2 commenti:
...dove si "guarda" c'è sempre una scelta....delegare alle volte non conviene...qualsiasi sia il risultato della scelta/azione.
...un commento non a caso.:))
ciao Vania
lo so, ma scegliere a volte è davvero difficile
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