ANDREJ VOZNESENSKIJ
LA TAIGÀ
I tuoi denti sono audaci.
Hanno il sogghigno d’un coltello.
E ronzano come calabroni
i tuoi occhi d’oro.
Ci allontaniamo pian piano dall’izba.
L’erba ci giunge alle orecchie.
Tu mi predici un rabbuffo
dai parenti, dagli amici.
Non sei affatto una monaca,
benché nel circondario vi siano eremi.
Volano tutto intorno api villose
piegando gli steli dei fiori.
Io non conosco la taigà.
Non conosco famiglia.
Conosco solo pupille.
Conosco solo i tuoi denti.
La rugiada sulle margherite
pare immersa in vasi buddistici.
Com’è bella
nei lunghi lobi delle violette!
In ogni gocciola-lobo
rispecchiandoti nuda
tremoli,
Pollicino capovolto.
Acqua viva tu sei
sulle labbra, sulla piccola foglia.
Ti sei data tutta alla taigà,
sino all’ultima goccia.
(da Poesia del Novecento in Italia e in Europa, Feltrinelli, 2000 – Trad. di Giovanni Crino)
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La breve estate russa dura solo un paio di mesi nella taiga, uno dei principali biomi terrestri, caratterizzato da foreste di conifere e diffuso quasi esclusivamente in Russia, Norvegia e Canada. Lì le temperature medie in inverno sono di –9 gradi con punte di –45; d’estate salgono al massimo a 16 gradi, con un media di 7. Questo è lo scenario dell’amore descritto da Andrej Voznesenskij, poeta russo attento sin dai suoi esordi alle passioni delle giovani generazioni. Un amore giovane dunque, una fuga da genitori e amici alla scoperta dell’eros nello splendore della taiga, tra i fiori che tendono il capo al miracolo del sole.
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ACHILLEA SIBERICA / FOTOGRAFIA © SEEMNEMAAILM
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LA FRASE DEL GIORNO
Amiam, che i dì son brevi; / Un giorno senza amor, / È giorno di dolor, / Giorno perduto.
VINCENZO MONTI, Poesie varie
2 commenti:
...non ricordavo più di "sapere" questa parola ...Taigà.
...descrizione minuziosa .
ciao Vania
non è adatta per noi che amiamo climi più mediterranei :-)
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