GUSTAVO ADOLFO BÉCQUER
BACIA L’ALBA CHE GEME SOAVEMENTE
Bacia l’alba che geme soavemente
le lievi onde che giocando alza;
il sole bacia la nuvola del tramonto
e di porpora e oro le colora;
la fiamma che avvolge il tronco ardente
per baciare un’altra fiamma si sposta
e perfino il salice piangente che piegatosi per il suo peso
sul fiume che lo bacia, ricambia il bacio.
(da Rime, 1871)
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In questi giorni d’inverno, con il sole che si alza tardi, capita di assistere quotidianamente allo spettacolo dell’alba. E le nostre sere sono caratterizzate dalla meraviglia del tramonto, almeno per chi riesce ancora ad accorgersene nella frenesia del vivere moderno. Il poeta spagnolo Gustavo Adolfo Bécquer dipinge un bozzetto amoroso dove mette in scena quattro metafore del bacio: l’alba e il tramonto di cui già si è detto, con il sole che sorge dal mare e accarezza la cresta delle onde e che poi, compiuto il suo giro, si eclissa tingendo le nuvole da abile artista. Poi le lingue di fuoco che si avvicinano ardendo e ancora il salice piangente riverso sul fiume. È chiaro che scrivendo questi versi Bécquer pensa all’amore della sua vita, la cantante lirica Julia Espín, con la quale ebbe una relazione travagliata di circa tre anni. Nonostante i tradimenti e la scarsa considerazione di lei, l’amore persiste, anche quando Gustavo Adolfo sposa la volgare Casta Esteban Navarro: il ricordo dei baci di Julia è pura poesia.
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Fotografia © Daniele Riva
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LA FRASE DEL GIORNO
Ah, tutta un bacio la vita sia, / Sia tutta baci l'anima mia!
GIUSEPPE AURELIO COSTANZO, Baciami, baciami, baciami ancora
4 commenti:
Meravigliosa....
E' tutto di classe ciò che ci proponi, ma la tua fotografia merita un plauso a parte. Grande!
Sentimenti, cultura, erudizione. Tuoi e del poeta, tutti in armonioso intreccio!
Piano con i complimenti perché divento rosso...
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