CATULLO
CARME 72
Dicevi di far l'amore solo con me, una volta,
e di non aver voglia, Lesbia, neppure di Giove.
E io ti ho amato non come tutti un'amante,
ma come un padre ama ognuno dei suoi figli.
Ora so chi sei: e anche se più intenso è il desiderio
ti sei ridotta per me sempre più insignificante e vile.
Come mai, mi chiedi? Queste offese costringono,
vedi, ad amare di più, ma con minore amore.
(dai Carmi – Traduzione di Mario Ramous)
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Questo Carme 72 è il complemento del 70, quello dei giuramenti d’amore che avevamo già visto sul Canto delle Sirene: “Solo con te farei l'amore, dice la donna mia, / solo con te, anche se mi volesse Giove. / Dice: ma ciò che dice una donna a un amante impazzito / devi scriverlo sul vento, sull'acqua che scorre”.
È passato del tempo e lo spergiuro di Lesbia si è rivelato tale: ora la predisposizione di Catullo alla sofferenza lo colloca nell’orbita della condizione del dolore, della disperazione consapevole. E il poeta latino ne trae una modernissima conclusione: l’incapacità di rinunciare all’amore di Lesbia nonostante i suoi conclamati tradimenti (“la mia Lesbia /… / ora all’angolo dei vicoli spreme / questa gioventù dorata di Remo”) lo porta a distinguere tra amare e bene velle, tra amare e voler bene. Qui Mario Ramous traduce “amare di più, ma con minore amore”, il testo latino è invece una vera e propria coltellata: “amare magis sed bene velle minus”, amare di più ma voler bene di meno, lacerazione tra l’eros e il bisogno d’amore.
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LA FRASE DEL GIORNO
Un uomo non rimpiange per amore chi l'abbia tradito, ma per l'avvilimento di non avere meritato la fiducia.
CESARE PAVESE
2 commenti:
...a parte la poesia...che merita....POVERO CUPIDO !!!!:(((
ciaoo Vania
...spero che nei prossimi giorni lo veda volare felice ...con qualche altra poesia.:))
E dai, ogni tanto bisogna pure abbatterlo! Domani metto Carl Sandburg che aspetta l'amore davanti alla finestra...
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