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mercoledì 19 marzo 2025

Tuo figlio


PIERLUIGI CAPPELLO

A MIO PADRE

Come altrove allora, sbattere gli stivali sulla soglia
appendere i berretti e dopo scuotere i giacconi,
quando fuori si avvicina il buio e la neve
è una musica sommersa. L’odore delle cortecce
resta per sempre sulle mani, anche se brucia
come una pagina scritta la tua voce che non ricordo
e nella mia trova riparo, dolce e arresa come un diminutivo.
Da allora ad oggi il mio guardarti è sempre quello:
afferra e propaga la luce pullulante della neve nel buio
in attesa di scorgere un’ombra, un soprassalto
che, col tuo, segni il mio arrivo. D’accordo,
le cose perdute fanno grandi le cose salvate
e grande, paterna, resta la tua assenza
ma sapessi il graffio, il taglio nella tela, il vuoto che riempie.
È come se ogni volta accendessi il fuoco per te,
da qualche parte, là fuori, nella neve e nel buio
mentre alzi il bavero e ad ogni passo ti avvicini alla soglia
dove trema il fuoco nell’aria di solitudine
e nello strappo tuo figlio si compie.

(da Stato di quiete, Rizzoli, 2016)

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"Ho fatto un buon tratto di strada, ormai, / e sono stato tuo figlio e sono stato tuo padre / e conosco i gesti che non si spezzano davanti / al dolore / l’incandescenza dell’istante che li ha generati / la tua mano sulla mia fronte / il palmo della mia sul dorso della tua / che non so come, non so dove / mi portano ancora con te": così scrive il poeta friulano Pierluigi Cappello in un'altra poesia dedicata al padre, "La neve che sei stato". Il rapporto padre-figlio può essere complicato, ma raggiunge un'altissima intensità emotiva e psicologica. Così, quando viene a mancare, ci rendiamo conto di essere in parte lui, di "compierci nello strappo".


JAMES COATES, "PADRE E FIGLIO"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Tutta la quantità d'amore che un padre può avere per un figlio è compensata dal fatto stesso che il figlio esiste, in altre parole un padre non può pretendere che un figlio lo ami con la stessa intensità con la quale lui lo ama né con la stessa qualità d'amore.
GIUSEPPE BERTO, Il male oscuro

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Pierluigi Cappello (Gemona del Friuli, 8 agosto 1967 – Cassacco, 1º ottobre 2017), poeta italiano. La sua vita è stata gravemente segnata da un incidente stradale occorsogli quando aveva sedici anni: dallo schianto della sua moto contro la roccia uscì con il midollo spinale reciso e una perenne immobilità. Ha scritto numerose opere, anche in lingua friulana.


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