Il 20 settembre del 1920 nasceva a Jaegerndorf, villaggio dei Sudeti oggi rinominato Krnov e appartenente alla Repubblica Ceca, il poeta tedesco Hanns Cibulka. Nel 1939 fu arruolato nella Wehrmacht e combatté in Italia. Ammalatosi di malaria, fu fatto prigioniero e rinchiuso nel campo americano di Catania. Rilasciato al termine del conflitto, non aveva più la sua patria, passata alla Cecoslovacchia: si stabilì a Berlino Est, nella zona di occupazione sovietica, e poi nella DDR, dove lavorò come bibliotecario prima a Jena e poi a Gotha. La sua opera poetica tratta in principio della perdita della patria e delle esperienze belliche per poi arrivare all’ambientalismo, tema che lo fece cadere in disgrazia presso il regime della Germania Democratica. Dopo la riunificazione tedesca si interessò dello sviluppo sociale dell’Europa. Morì a Gotha il 20 giugno del 2004.
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HANNS CIBULKA A GOTHA NEL 1994 © TURINGIA ALLGEMEINE
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PROLOGO
Un terremoto
passa attraverso il verso,
il sismografo sussulta,
si spezza l’arco teso del giambo,
la rima,
che si innamora di se stessa,
muore.
Il linguaggio
si alza davanti a noi
nudo,
e scaglia a terra
il suo collare di ferro.
Vers libre,
con te
libererò
la verità,
e quando la terra grida
di notte,
sii come l’erba,
che incessantemente
cresce
(da Poesiealbum 181, 1982)
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TEMPESTA
Raffiche forti come vele
frustano il muro,
oh fame di vastità,
di spazio.
Tempesta,
l’aria nella mia stanza
è esaurita,
spalanco la finestra.
Dove cominciamo,
gli grido contro.
Là,
dove le tue domande sono chiare.
(da Dove le tue domande sono chiare, 2014)
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LA FRASE DEL GIORNO
Finché una parola / si accende ancora nei tuoi occhi, / vita, / resta quello che si può sempre chiamare: / terra, acqua, aria.
HANNS CIBULKA
Hanns Cibulka (Jaegerndorf, ogg Krnov, Repubblica Ceca, 20 settembre 1920 – Gotha, 20 giugno 2004), scrittore, poeta e giornalista tedesco. Combattente e prigioniero in Italia, alla fine del conflitto riparò nella zona di occupazione sovietica – poi Repubblica Democratica Tedesca.
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