mercoledì 27 marzo 2019

Nello squallido locale


ANDONIS FOSTIERIS

I GIOCATORI DI CARTE

Li trovo sempre qui. Nel luogo malfamato
(Lo stesso squallido caffè, una bettola)
Con una bottiglia sul tavolo.
Quello a sinistra fuma la pipa. Ma entrambi
Dediti anima e corpo
Alle carte.
Il gioco è appena cominciato. Hanno preso
Le prime carte ed esaminano con cura
La tattica da seguire. Ho notato
Che, freddo o caldo, senz’altro
Indossano giacca e cappello. Ho notato
Soprattutto questo: Non ammettono
Di interrompere la partita per un attimo.
Si dimenticano di mangiare e bere.
Di dormire. Siedono
L’uno di fronte all’altro. Immobili.
E questo da anni, senza posa.
Come si spiega?
Non li cercano le mogli, i figli,
Non hanno casa, lavoro? Mi tormenta
il dubbio. Sospetto
Che qualche trucco inganni la ragione,
Devi avermi giocato un brutto scherzo
Con i tuoi caldi e freddi da capogiro
Nello squallido locale
In cui mi hai trascinato,
In questa bettola
Fumosa,

Signor Cézanne.

(da Paesaggi del nulla, 2013)

.

Se Edmondo De Amicis diceva che “leggere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli” altrettanto vale per le opere d’arte: ci si immedesima, si entra in quel mondo statico, si scopre ogni volta che vi si accosta un dettaglio mai notato, un particolare. Ed è quello che fa il poeta greco Andonis Fostieris davanti a I giocatori di carte, celebre dipinto di Paul Cézanne, esposto al parigino Musée d’Orsay.

PAUL CÉZANNE, “I GIOCATORI DI CARTE”

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LA FRASE DEL GIORNO
L'arte non adopera materialmente le cose dell'esperienza; ma dà forma comunicativa all'emozione ch'esse suscitano in noi.
EMILIO CECCHI, Di giorno in giorno




Andonis Fostieris (Atene, 16 maggio 1953), poeta greco, è considerato uno dei più importanti della Generazione dei Settanta. Le sue opere sono caratterizzate da un linguaggio chiaro e intimistico. Dal 1981 dirige il periodico letterario I Léxi.


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