AGHI MISHOL
SU E GIÙ PER LA CUCINA
Su e giù per la cucina
come un monaco zen in edizione ridotta
un toast in una mano
una foglia di lattuga nell'altra
pretendendo di non sapere
il noto
sognando di trasformarmi
in ciò che sono.
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La cucina è un luogo molto intimo della casa, dove ci si sente a proprio agio: forse ha preso il posto del focolare di una volta. È il mio posto preferito per leggere: mi siedo al tavolo, dopo aver preparato una bella tazza di caffè, apro il libro e via. Deve piacere anche alla poetessa israeliana Aghi Mishol: il suo minimalismo riesce a trasformare il quotidiano, a scomporre l’esistente per ricomporlo nella stessa maniera, a vedere dentro la propria natura secondo i dettami zen, lì, nella tranquillità della cucina.
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LAURIE JUSTUS PACE, “EXHAUSTED”
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LA FRASE DEL GIORNO
Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com'è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
BANANA YOSHIMOTO, Kitchen
3 commenti:
...ti farò ridere...da piccola e da grande io volevo e vorrei un openspace con tutto l'ambaradan della casa.:))
...slimand pretty la poesia.:)
ciaooo Vania
i sogni sono fatti per essere realizzati... E poi, sì: la poesia è "asciutta" ma non per questo meno graziosa
Mi ritrovo perfettamente in questa poesia... poi quando non lavoro, vivo in cucina, insieme ai miei due folletti, ad inventarmi qualche cosa!
Baci Fede
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