martedì 16 agosto 2011

Non v’è oceano che torni nel fiume


OL’GA SEDAKOVA

DEDICA

Tu ricorda, io dico, ricorda
tu ricorda, ti dico e piango:
ogni cosa scompare e muta
e la stessa speranza uccide.

Non v’è oceano che torni nel fiume,
né fiume che risalga alle fonti,
né a chi il tempo sia misericorde –

ma ti amo, ti amo come
se tutto questo fosse stato e sia.

(da Poesia n. 262 – Luglio-Agosto 2011 Ol’ga Sedakova. Il verginale abisso del verso a cura di Vera Pozzi  Fondazione Poesia Onlus 2011 - Traduzione di Adalberto Mainardi)

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Il tempo scorre, le nostre esistenze sono precarie meteore tra due eternità, tutto muta velocemente e i giorni si succedono ai giorni, gli anni si assommano agli anni. Le occasioni passano e se ne vanno, raramente ritornano confermandoci l’assioma di Eraclito secondo il quale non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume. Ma qualcosa resta, qualcosa emerge sopra tutto questo: è l’amore, il fine ultimo della nostra esistenza, come testimonia la poetessa russa Ol’ga Sedakova, erede delle grandi voci liriche della sua terra.

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FOTOGRAFIA © DESSKO

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LA FRASE DEL GIORNO
Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare.
ALBERT CAMUS, L’estate




Ol'ga Aleksandrovna Sedakova (Mosca, 26 dicembre 1949), poetessa, scrittrice, traduttrice e saggista russa. Erede della tradizione poetica russa del Novecento, ha fatto parte del movimento della "seconda cultura", esprimendo attraverso i suoi scritti l'appartenenza ad un orizzonte alternativo rispetto a quello sovietico e legato ad un intreccio originale di elementi folkloristici e religiosi.


2 commenti:

Vania ha detto...

...bellissima Dedica.
ciaoo Vania

DR ha detto...

piena d'amore