LUCÍA RIVADENEYRA
SOLIDARIETÀ
Mi sono affezionata all'attaccapanni
perché riceve con umiltà
la tua giacca, la tua camicia, i tuoi pantaloni.
È il mio complice più fedele
perché bada con zelo ai tuoi abiti quando mi ami.
Non ti dice che li accarezzo mentre dormi
né che alle loro asole abbottono i miei sogni.
L'attaccapanni soffre con me
se stacchi i tuoi indumenti per andartene
a camminare senza grinze per le strade.
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Una marcata linea d’erotismo percorre le poesie della messicana Lucía Rivadeneyra, come abbiamo visto in “Suonando i tuoi silenzi”. L’assenza dell’amato, la sua mancata presenza nella casa, nel letto, nel corpo, diventa sofferenza: “Vestita della tua assenza” dice in un’altra poesia, “Offerta”, e in altri versi parla del “mio disabitato corpo”.
L’attaccapanni diventa quindi un complice silenzioso, figura che condivide con la donna il dolore del distacco ma anche i sogni più segreti.
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Fotografia © Letti Cosatto
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LA FRASE DEL GIORNO
Una donna di mare ama i naufraghi del sogno.
LUCÍA RIVADENEYRA, Ventagli
3 commenti:
Grazie Renoir, è un testo che ha acuito la mia sensibilità. asia
...uno scritto che non lascia di certo indifferenti...alcuni "animi".
...incredibilmente...banale/intensa.
ciao Vania
La Rivadeneyra ha questo stile piano, semplice, immediato, quasi prosastico. Ma lo illumina con i suoi fuochi d'artificio, come quel verso splendido delle asole a cui abbottona i sogni.
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