Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. Quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni che stavano intorno a noi furono prese da timore e restarono molto sorprese alla vista e dovettero riconoscere che quest'opera si era compiuta per l'intervento del nostro Dio.
NEEMIA, 6,15-16
Dopo 18 mesi di scavi, l'Autorità per le Antichità di Israele (IAA) ha presentato i risultati del progetto che ha portato alla scoperta di una parte della cinta muraria che circondava Gerusalemme all'epoca del Secondo tempio, dal 518 a.C. al 70 d.C.
Gli archeologi, guidati da Yehiel Zelinger, hanno riportato alla luce sul Monte Sion le mura che proteggevano la città e sulla quale camminarono Gesù Cristo ed Erode. Le stesse mura dalle quali San Paolo fu calato in una cesta perché potesse sfuggire ai Giudei che lo volevano uccidere.
Gerusalemme in quei secoli viveva il suo periodo di maggior splendore. La costruzione ha un'altezza di oltre tre metri e si trovava sotto un altro muro, di epoca bizantina: secondo gli esperti, ciò è successo seguendo una linea topografica a protezione del centro della città; vi sono perciò speranze di trovare sotto le "mura di Gesù" anche i resti di quelle anteriori, esistenti all'epoca del Primo Tempio, distrutto nel 586 a.C.
Gli studiosi israeliani si sono avvalsi delle mappe stilate dalla spedizione di 120 anni fa dell'archeologo britannico Frederick Jones Bliss: i tunnel scavati avevano ritrovato porzioni del muro già allora, ma con il passare del tempo si erano riempiti di terra. Incrociando i dati di Bliss con la planimetria della Gerusalemme attuale, gli archeologi dell'Autorità sono riusciti a determinare l'esatta posizione delle gallerie e hanno iniziato gli scavi. Hanno capito subito di essere sulla strada giusta: dalla terra sono usciti i vuoti di bottiglie di birra vecchi di oltre cento anni...
Foto: IAA
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LA FRASE DEL GIORNO
Ha più forza il tempo per disfare e mutare le cose che non la volontà degli uomini.
MIGUEL DE CERVANTES, Don Chisciotte, I, XLIV
4 commenti:
la visita di Gerusalemme - e quella del lago di Tiberiade - sono fra i miei ricordi di viaggio quelli che ho più cari, al cuore.
Il tuo post mi ha fatto desiderare di ritornarci. Da anni vorrei farlo, prima o poi ci devo riuscire...
Sono i luoghi dove la civiltà si è sviluppata, come l'Egitto, Roma e la Grecia: è quell'ancestrale umanità che ci affascina.
anche il senso del Mistero, ci avvolge, in una modalità che in alcun altro luogo avevo mai sentito così tangibilmente presente, così VIVO...
Sì, c'è anche l'effetto mistico che si aggiunge a Gerusalemme. Quella presenza che si impone con forza.
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