RACHEL KORN
DALL’ALTRO LATO DELLA POESIA
Dall’altro lato della poesia c'è un giardino,
e nel giardino una casa con il tetto di paglia
e tre pini,
tre sentinelle che non parlano mai e stanno di guardia.
Dall'altro lato della poesia c'è un uccello,
giallo e marrone con il petto rosso,
e torna ogni inverno
appeso come un bocciolo sul cespuglio nudo.
Dall'altro lato della poesia c'è un sentiero
sottile come la riga tra i capelli,
e qualcuno perso nel tempo
cammina sul sentiero a piedi nudi, senza far rumore.
Dall’altro lato della poesia possono accadere cose sorprendenti,
anche in questa giornata nuvolosa,
in quest'ora ferita
che sospira di febbrile desiderio alla finestra.
Dall'altro lato della poesia potrebbe apparire mia madre
e sostare un po’ sulla soglia, persa nei suoi pensieri
per poi chiamarmi a casa, come faceva tanto tempo fa:
Hai giocato abbastanza, Rokhl. Non vedi che è notte?
(da Poesie scelte, 1985 – su Otra iglesia es imposible)
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Le poesie sanno sempre sorprendere. Racchiudono in sé quello che le parole dicono, ma sanno anche andare oltre, hanno territori inesplorati che per il poeta stesso e per ogni lettore sono diversi. Così la poetessa di lingua yiddish Rachel Korn, vi trova il giardino della sua vecchia casa in Galizia, e ritorna bambina, rivede la madre che la chiama a casa perché è tardi, e dolcemente naufraga in quell’emozione generata dal ricordo.
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MARY CASSATT, "GIOVANE MADRE CHE CUCE"
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LA FRASE DEL GIORNO
E al margine delle pagine / c’è la luce purpurea / di tutte le cose non ancora accadute, / di tutte le cose che passano.
RACHEL KORN
Rachel (Rokhl) Häring Korn (Pidlisky, Ucraina, 15 gennaio 1898 – Montreal, Canada, 9 settembre 1982), poetessa e scrittrice di lingua yiddish. Trasferitasi in Polonia all’inizio della Grande Guerra, esordì in polacco, per passare subito all’yiddish. Riparata a Mosca nel 1941 dopo l’invasione tedesca, emigrò infine in Canada nel 1948. Tristezza, sradicamento e solitudine caratterizzano molte delle sue poesie.
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