AMALIA BAUTISTA
UN’OMBRA
Giocava a scacchi e gli piaceva
mangiare nei ristoranti orientali,
i classici, le gambe delle ragazze,
il succo di pomodoro, la dolcezza,
il ciclismo, il coraggio e i cavalli.
Odiava gli oscuri intriganti,
l’usura, la meccanica e il Basic,
e non ha mai negoziato con i commercianti
e con gli "ismi" inventati dai mediocri.
Io lo amavo pazzamente, ma un giorno
si stancò di immaginarmi diversa
e se ne andò. Come tutti i fantasmi.
(Una sombra, da Carcere d'amore, 1988)
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La poetessa spagnola Amalia Bautista traccia il ritratto di un ex, elencando la lista di ciò che amava e di ciò che detestava. La storia è finita, come finiscono tante storie, per l’incomprensione sul fatto che le persone possano essere diverse da come sono, che si possano forgiare per aderire al nostro modello. Resta solo il ricordo, resta solo l’ombra di quel ragazzo che amava giocare a scacchi e detestava programmare in Basic, un fantasma che per qualche tempo ha condiviso l’amore con Amalia.
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JEREMY SUTTON, “THE CHESS PLAYER”
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LA FRASE DEL GIORNO
Ognuno porta in fondo a se stesso come un piccolo cimitero di coloro che ha amato.
ROMAIN ROLLAND, Gian Cristoforo
Amalia Bautista (Madrid, 1962) è una poetessa spagnola. Laureata in Scienze dell’Informazione. Con un linguaggio colloquiale esprime una profonda ansia di assoluto, intesa come amore, soprattutto su temi erotici, dove indaga la passione e l’emozione.
2 commenti:
Che brava; e che coglione il tipo.
Gioventù... Adesso posso dirlo :-)
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