WISŁAWA SZYMBORSKA
DISATTENZIONE
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché -
e da dove è saltato fuori uno così -
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
oppure (e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.
Su un tavolo più giovane, da una mano d’un giorno più giovane,
il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.
(da Due punti, 2005 – Traduzione di Pietro Marchesani)
.
Diciamo la verità: quasi tutti i nostri giorni sono così, come questo raccontato dalla poetessa polacca Wisława Szymborska. Non ci abbandoniamo allo stupore, alla meraviglia, non ci perdiamo ad osservare il tramonto o le nuvole, a chiederci perché certe cose accadano e perché accadano proprio in quel modo. Continuiamo a vivere secondo le nostre abitudini, tanto che anche respirare è ormai diventata un’abitudine – la coscienza del respiro è ormai ridotta a una pratica yoga. E fingiamo di ignorare che – come dice un’altra poesia della Szymborska – “L’anima la si ha ogni tanto. / Nessuno la ha di continuo / e per sempre. // Giorno dopo giorno, / anno dopo anno, /possono passare senza di lei”.
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RENÉ MAGRITTE, "LA GRANDE GUERRA"
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LA FRASE DEL GIORNO
Non c'è vita / che almeno per un attimo / non sia immortale.
WISŁAWA SZYMBORSKA, Gente sul ponte
2 commenti:
...disattenzione....simpatico/originale il titolo.
...bisogna leggerla senza dubbio con almeno un po' d'attenzione ...credo sia una piccola verità.
ciaoo Vania
basta poco per stupirsi, per riempirsi gli occhi di bellezza
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