ALEJANDRA PIZARNIK
CHI ILLUMINA
Quando mi guardi
i miei occhi sono chiavi,
il muro ha segreti,
il mio timore parole, poesie.
Solo tu fai della mia memoria
una viaggiatrice affascinata,
un fuoco incessante.
(da La figlia dell’insonnia, Crocetti, 2004 - Traduzione di Claudio Cinti)
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“Come una santa perseguitata / da voci angeliche / mi sprofondo nella canzone delle ferite / e mi vendico, mi rinuncio, / mi silenzio, mi ricordo”. Così si ritraeva la poetessa argentina Alejandra Pizarnik. E nella poesia di oggi troviamo forse uno dei suoi pochi raggi di luce in una vita di ossessioni, di mancanza di autostima, di ansie e di angosce che la portarono a vincere l’insonnia con il Seconal per anni fino all’overdose che pose fine alla sua vita alle prime luci dell’alba del 25 settembre 1972.
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JACK VETTRIANO, “CONTEMPLATION OF BETRAYAL”
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LA FRASE DEL GIORNO
Gli occhi / dicono la verità / occhi che si aprono / tirano via il superfluo: / occhi / non parole / occhi / non promesse.
ALEXANDRA PIZARNIK, La figlia dell’insonnia
Alejandra Pizarnik (Avellaneda, 29 aprile 1936 – Buenos Aires, 25 settembre 1972), poetessa e traduttrice argentina. La sua poesia è la risposta alle ansie e alle crisi depressive che la portarono a uccidersi ingerendo 50 pastiglie di Seconal: pura indagine, continua domanda sull’esistenza, sulla colpa e sull’eterno soffrire.
3 commenti:
...dura....questa Poesia.
...Povera Donna.:(
ciaooo Vania
Spesso la poesia fiorisce tra le anime più sensibili
Mi piace la Pizarnik...
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