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domenica 31 dicembre 2023

Un puro guizzo d’aria


MARIA LUISA SPAZIANI

MUORE L’ANNO

Sulla tua pietra non c’è scritto un nome.
Sei stato una leggenda, un puro guizzo d’aria,
fuoco folletto che dà forma a un sogno
e fiamma inesorabile contro ogni ramo secco.

Della tua storia non resta conclusione,
non ci sarà una chiave per tutto il tuo mistero.
Eri un pesce stellante dal fondale profondo,
il segno misterioso di una progenie estinta.

Muore l’anno su strade nebbiose d’acquario,
a chi potrò fare gli auguri? e come potrò crederci ancora?
Già le radici si svegliano, già sfiorano il tuo sguardo di terra.
E tu mia radice che cresci soltanto nel buio di me.

31 dicembre 1977

(da Geometria del disordine, Mondadori, 1981)

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Un altro anno che finisce, un altro nodo su quel "filo rosso" che è la vita. Il 1977 di Maria Luisa Spaziani fu un anno abbastanza importante: pubblicò Transito con catene, aveva da poco compiuto 55 anni e si affacciava sulla scena letteraria come un'autrice tra le più affermate. Eppure, resta in quell'anno che va via qualcosa di non detto, di misterioso.

Buon 2024, amici del Canto delle Sirene! Che sia lieto e... poetico

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IMMAGINE © BOLIVIA INTELIGENTE/PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Suonate il vecchio, suonate il nuovo, / Suonate, campane felici, attraverso la neve: / L'anno sta finendo, lasciatelo andare; / fate uscire il falso, fate entrare il ​​vero.
ALFRED TENNYSON

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Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.






STATISTICHE DEL CANTO DELLE SIRENE PER L’ANNO 2023

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LE DIECI PRINCIPALI CHIAVI DI RICERCA
(escludendo “Il canto delle sirene” e simili):

  1. ipse valere opto
  2. mi sono rivolto mi sono voltato indietro
  3. il poeta è un fingitore
  4. il rombo del tuono nel cielo nuvoloso
  5. ildegarda di bingen
  6. scordato strumento cuore
  7. si chiamava mohammed sceab
  8. accade che le affinità d’anima
  9. mio blu dicevi
  10. l’isola non trovata gozzano

RECORD DI VISITE: 781, il 21 marzo)
(il più basso 185 il 22 luglio)


I POST PIÙ LETTI IN ASSOLUTO NEL 2023

  1. Un lungo amore (Catullo, Carme 76)
  2. L’Isola-Non-Trovata (Guido Gozzano, La più bella)
  3. Il poeta è un fingitore (Fernando Pessoa, Autopsicografia)
  4. Montale, il vento e le bandiere (Eugenio Montale, Altri versi: Vento e bandiere)
  5. La stringi tra le braccia (Gabriel Ferrater, Fede)
  6. Apollo e Dafne
  7. Mi sono voltato indietro (Giorgio Caproni, Rivelazione)
  8. Si chiamava Moammed Sceab (Giuseppe Ungaretti, In memoria)
  9. Anche se non piovesse (Kakinomoto no Hitomaro, Il rombo del tuono)
  10. La sfogliatrice di Pascoli (Giovanni Pascoli, Ultimo canto)


I POST PIÙ LETTI TRA QUELLI SCRITTI NEL 2023

  1. Donna di marine (Giorgio Caproni, Donna che apre riviere)
  2. Non stancarsi d’amare (Angelo Maria Ripellino, Vivere è stare svegli)
  3. Centenario di Eugenio de Andrade
  4. Assomigli al mare (Lêdo Ivo, Mare femminile)
  5. Si sbagliò la colomba (Rafael Alberti, La colomba)
  6. Un pizzico di sale (Jane Hirshfield, Le conversazioni che ricordo di più)
  7. Centenario di Wisława Szymborska
  8. Uno stormo di colombe (Richard Aldington, Spensieratezza)
  9. Kevin Ireland
  10. Un odore scomparso (Fernando Bandini, Latte che trabocca)

sabato 30 dicembre 2023

In lontananza


JOAN MARAGALL

FINE D’ANNO

Il sole diventa nebbioso
e tutto diventa rosso:
nella nebbia fumante
la città muore viola.
Dietro un velo d'oro
la montagna è trasfigurata:
sembra pura apparenza,
sembra tutto fantasia:
così, in lontananza
crepuscolo che svanisce,
dal reale all'ideale
la mia vita sta tornando.

(da Sequenze, 1912)

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L’anno che finisce, il rosso vivo dei tramonti d’inverno a cavallo del solstizio, la città che svanisce nella foschia come un miraggio, la montagna che cambia velocemente colore: un’atmosfera doppiamente crepuscolare in cui è immerso il poeta catalano Joan Maragall.

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FOTOGRAFIA © MATTHIS VOLQUARDSEN/PEXELS
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   LA FRASE DEL GIORNO   

Ciò che diciamo principio / spesso è la fine, e finire / è cominciare. La fine / è là onde partiamo.
THOMAS STEARNS ELIOT, Quattro quartetti

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Joan Maragall i Gorina (Barcellona, 10 ottobre 1860 –  20 dicembre 1911), poeta e scrittore catalano. Fautore dell'indipendenza della Catalogna, criticò aspramente la Spagna come arretrata e tradizionalista rispetto al resto d’Europa. La sua prosa è in spagnolo, le sue poesie e le traduzioni da Omero, Pindaro, Goethe e Novalis sono in catalano.


venerdì 29 dicembre 2023

Zafferano e rosa


JOHN GOULD FLETCHER

CIELO DELLA SERA

Il cielo si diffonde nella sua povera schiera
Di bandiere sbrindellate,
Zafferano e rosa
Sopra la stanca confusione di tetti
Fumano le loro pipe da sera in silenzio.

(da Stampe giapponesi, 1918)

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ll puro imagismo di John Gould Fletcher esprime con pienezza la bellezza del cielo serale e le sensazioni che esso evoca: un'immagine vivida del tramonto che cattura in poche parole l'essenza della sera e le accomuna allo stato d'animo generato nell'osservatore: anche la sua anima sembra riempirsi di zafferano e rosa.

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FOTOGRAFIA © ANALOGICUS/PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Così ho visto la bellezza, lontana.
JOHN GOULD FLETCHER, Stampe giapponesi

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John_Gould_Fletcher-1927John Gould Fletcher (Little Rock, Arkansas, 3 gennaio 1886 – 10 maggio 1950), poeta imagista e critico d’arte statunitense, primo poeta del Sud a vincere il Premio Pulitzer. Tra le sue opere: Goblins e pagode (1916), Stampe giapponesi (1918), Poesie scelte (1938) e La montagna che brucia (1946).


giovedì 28 dicembre 2023

Una sommessa parola


VITTORIA AGANOOR

IL CANTO DELL'AMORE

Può dunque una parola, una sommessa
parola, detta da un labbro che trema
balbettando, valer più d'un poema,
prometter più d'ogni miglior promessa?
Può levarsi, a quel suono, una dimessa
fronte, raggiando, qual se un diadema
la cinga, e può dar tanto di suprema
gioia, che quasi ne rimanga oppressa
l'anima?... Io credo svelga oggi dai cuori
ogni ricordo d'amarezza, ormai
sazio d'umane lagrime, il destino.
È così certo! non mai tanti fiori
ebbe la terra, e il cielo non fu mai
né così azzurro, né così vicino!

(da Leggenda eterna, Treves, 19009

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Ah,le parole d’amore… Per gli innamorati sono miele, sono poesie. La poetessa Vittoria Aganoor, con la sua lingua ancora incrostata dallo stile del Decadentismo di fine Ottocento e inizio Novecento, riesce però a esprimere pienamente il valore e la forza del “dir d’amore”, che quattro decenni dopo Carlo Betocchi affermerà essere “più dolce dell’amore che ci stanca”.

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GOTTHARDT JOHANN KUEHL, "INNAMORATI IN UN CAFFÈ"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Rabbrividir d'amore… / restar muti, così, senza guardarsi / quant'è lungo il cammino / in quel sogno divino.
VITTORIA AGANOOR, Leggenda eterna

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Vittoria Aganoor Pompilj (Padova, 26 maggio 1855 – Roma, 8 maggio 1910), poetessa italiana. La sua poesia, di uno spiritualismo che, pur risentendo di una certa atmosfera decadente, è testimonianza di un'autentica ansia di ricerca, toccò le sue note più alte nei toni elegiaco-amorosi.


mercoledì 27 dicembre 2023

Un incendio di ghiaccio


PHILIPPE JACCOTTET

LUNA D'INVERNO

Per entrare nell'oscurità
porta questo specchio dove si spegne
un incendio di ghiaccio:

raggiunto il centro della notte
non vedrai riflesso altro
che un battesimo di pecore.

(da Arie, 1967)

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Il bianco chiarore della luna fredda d'inverno - neppure nominata nella poesia - è quello di un grande specchio gelido dove si riflette il mondo notturno. La poesia di Philippe Jaccottet, volutamente oscura, lascia spazio alle interpretazioni; a risaltare è l'emozione davanti a ciò che si vede, la percezione che si trasforma in sentimento.


FOTOGRAFIA © PXHERE

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Mi si mostri, colui che abbia conquistato la certezza / e a partire di lì sfavilli nella pace / come per ultima si spegne una montagna / e non freme mai sotto la pesantezza della notte.
PHILIPPE JACCOTTET, La parola gioia

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Philippe_Jaccottet_1991_by_Erling_Ma[2]Philippe Jaccottet (Moudon, 30 giugno 1925 – Grignan, Francia, 24 febbraio 2021), scrittore, poeta, traduttore e critico letterario svizzero di lingua francese. La sua poesia si sforza di trovare una relazione con la natura e il mondo, cercando di preservare l’emozione di fronte alle cose viste, lavorando ora sul percepito ora sul sentito.


martedì 26 dicembre 2023

Nora Albert


La poetessa catalana Nora Albert è scomparsa a Ibiza lo scorso 21 dicembre, dopo una lunga battaglia con il cancro. Da anni viveva a Punta Galera, sulla costa di Sant Antoni, luogo cui dedicò una delle sue raccolte di poesie più intense, in cui si divertiva a contemplare i tramonti. Per lei Punta Galera era "il nome di un oggetto mitico, reale o immaginario, fuggitivo ed eterno... nello sguardo diventa esistenza". La poetessa, il cui nome era Helena Alvarado i Esteveora, scelse il suo pseudonimo in omaggio alla scrittrice Caterina Albert (che si firmava con il nome maschile di Víctor Català) e a Nora, la protagonista di "Casa di bambola" di Henrik Ibsen, simbolo della ricerca della libertà femminile e femminista.

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FOTOGRAFIA © PERIODICO DE IBIZA

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TI SBARAZZI DEL NASTRO ADESIVO

Ti sbarazzi del nastro adesivo
che corrompe la tua memoria;
con le forbici ritagli tanti piccoli
battiti e passi alle discussioni;
attacchi con una graffetta le parole
che ti sopravvivono e spilli le scorciatoie
che aprono i tuoi destini;
scansioni i sogni che ti tengono sveglia
e, quando del resto delle cattive azioni
ti viene chiesto se li vuoi gettare nel cestino
premi il tasto con un sonoro sì.

(dopotutto, la sua eredità era
un sorriso folle di foglie morte).

(da Tentacoli di cielo, 2007)

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IL VIAGGIO CHE NON FAREMO

Come la nuvola che passa, impassibile,
e non ritorna più,
così ci manca il viaggio.

Le labbra rivelano le parole
di una fotografia impossibile.

(da Tentacoli di cielo, 2007)

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CARDINI, V

Luna e schiuma
nella notte buia si baciano:
luce fertile

(da Dell’isola, 2008)

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   LA FRASE DEL GIORNO   

È sempre un buon momento per la poesia. Non morirà mai e come disse il grande poeta Gabriel Celaya, "la poesia è un'arma carica di futuro".
NORA ALBERT, Periodico de Ibiza, 15 ottobre 2020

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Nora Albert, pseudonimo di Helena Alvarado i Esteveora (Barcellona, ​​1948 – Ibiza, 21 dicembre 2023), poetessa, saggista e filologa catalana. È stata professoressa di lingua e letteratura catalana e ha lavorato presso l'Institut Verdaguer di Barcellona e presso l'Università delle Isole Baleari. Ha fatto incursioni nel mondo delle immagini e delle arti plastiche. Ha tradotto Alda Merini, Antonella Anedda e Antonia Pozzi.


lunedì 25 dicembre 2023

Io voglio la gente


ROBERTO PIUMINI

UN DONO SPECIALE

Quest'anno Natale
mi ha fatto un bel dono,
un dono speciale.

Mi ha dato allegria,
canzoni cantate
in gran compagnia.

Mi ha dato pensieri.
parole, sorrisi
di amici sinceri.

Dei vecchi regali
non voglio più niente.
A ogni Natale
io voglio la gente.

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Un dono speciale – come il poeta bresciano Roberto Piumini – è quello che vi auguro di trovare oggi, nel giorno di Natale: gli affetti, l’allegria, la gioia di ritrovarsi attorno alla tavola da pranzo a raccontarsi, a giocare, a mangiare dolcetti, a bere liquori, a ridere, a commuoversi anche pensando a chi non c’è più. Insomma, Natale…

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FOTOGRAFIA © TIMOLINA/FREEPIK

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Il Natale è una cosa bella che spesso dimentichiamo, come tutte le cose belle. Natale è una di quelle feste che un po’ tutti sentono di qualunque religione siano, è impressionante. È contagioso perché si basa sul riunirsi, non sul celebrare, ma sul festeggiare. È una festa che parla di nascere.
EZIO BOSSO, Avvenire, 21 dicembre 2016

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Roberto Piumini (Edolo, 14 marzo 1947), scrittore, poeta e autore televisivo italiano. È noto soprattutto come autore di numerosi e fortunati libri per ragazzi, tra i quali Il giovane che entrava nel palazzo (1978) e Il carro a sei ruote (1986). Ha scritto anche prose e poesie destinate a un pubblico adulto.


domenica 24 dicembre 2023

Torna la domanda


MIQUEL MARTÍ I POL

TORNA NATALE

L'albero risveglia i suoni e il vento scrive
raggi di luce sulla pelle dell'acqua.
Tutto è mistero e chiarezza profonda.

Torna Natale e torna la domanda.

Proclameremo la pace con le parole
mentre con i gesti favoriamo la guerra?

(da Per conservare la voce, 1984)

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“E mi chiedo, possiamo dirci buoni / se lo siamo solo sul calendario?” si interroga il poeta catalano Miquel Martí i Pol. Domanda attualissima di fronte all’ennesimo Natale che torna con i suoi echi di guerra tutt’intorno. E invece, “Questo di solito è Natale, l’amore / che si insedia”.

Tanti auguri, cari lettori del Canto delle Sirene.

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FOTOGRAFIA © PEXELS
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   LA FRASE DEL GIORNO   

Bimbo che dormi, non l'hai sentito? / Svegliati con me, guidami la paura / di viandante, questo dolore / di occhi di cieco in mezzo alla notte.
SALVADOR ESPRIU, Il viandante e il muro

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Miquel Martí i Pol (Roda de Ter, 19 marzo 1929 – Vich, 11 novembre 2003), poeta, scrittore e traduttore catalano. Nato da umile famiglia, lavorò a lungo in una fabbrica tessile. Esordì nel 1954 con Parole al vento. Tradusse dal francese Saint-Exupéry, Apollinaire, De Beauvoir, Flaubert, Zola, Barthes.


sabato 23 dicembre 2023

Goffamente ornato


RENZO BARSACCHI

L’ALBERO DI NATALE

Io riguardavo l’albero
con molta pena: goffamente ornato
di stelle false ed ibridi lustrini
sopportava quel peso, più leggero
di quello degli uccelli e più gravoso.
Era umiliato e solo: gli mancava
il vento tra i capelli.
Fosse rimasto nudo, albero onesto
dai rami schietti e irsuti, sotto il cielo
che Dio gli aveva dato!
Così l’uomo che s’erge
verso le altezze cui non è chiamato:
si immiserisce di ricchezze altrui,
ruba l’oro dei santi, se ne veste,
sciupa il peccato.

(da Famiglia Cristiana, n. 51, Dicembre 1989)

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Di fronte a un albero di Natale, fuori dal contesto del bosco e della sua naturale collocazione, il poeta toscano Renzo Barsacchi si trova a considerare come anche molte persone si trovino a rappresentare quella condizione: ricoperti d’oro e di lustrini, di onori e di favori cui non sono vocati, rubano il merito ad altri cui sarebbe spettato.

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FOTOGRAFIA © LASSE BERGQVIST/UNSPLASH

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Ma dove sei? Dove cominci? / Forse / quando finisce l'albero, al di là dell'estrema / curvatura del mare, / nel cavo del silenzio, nella spuma
del suono
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RENZO BARSACCHI, Marinaio di Dio

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Renzo Barsacchi (Castagneto Carducci, 1924 – Donoratico, 1996), poeta italiano. Descrive nei suoi componimenti una continua ricerca dell'assoluto e del colloquio con Dio, originato da un intenso sentimento tragico della vita e da una religiosità forte quanto tormentata. Tra le sue raccolte: La lunga verità (1970), Uomo allo scoperto (1978) e Marinaio di Dio (1985).


venerdì 22 dicembre 2023

Le creste innevate


ANNA DODAS I NOGUER

CHI PENSA ADESSO AL MARE

...chi pensa adesso al mare
che deve ruggire lontano
con schiume e gabbiani?
qui solo le creste
innevate che riposano
i campi sospesi
in onde statiche
e di notte costellazioni
che si contemplano illuminate dal sole

(da Paesaggio con inverno, 1986)

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Alle 4.27 del mattino, con il solstizio, è iniziato ufficialmente l’inverno. Ho scelto questa poesia della poetessa catalana Anna Dodas i Noguer immersa nella stagionalità:  sull'onda della celebre sentenza del Qoelet che dice che "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo" ne accetta il destino e la bellezza.

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FOTOGRAFIA © EBERHARD GROSSGASTEIGER/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Fate allora che ciascuna stagione racchiuda tutte le altre, e il presente abbracci il passato con il ricordo ed il futuro con l'attesa.
KHALIL GIBRAN, Il Profeta

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Anna Dodas i Noguer (Folgueroles , 2 novembre 1962 –  Briçac, Francia, agosto 1986), poetessa catalana. La sua poesia, ricca di musicalità e immagini di grande forza immaginativa, consta delle raccolte Paesaggio con inverno e Il vulcano, entrambe edite nel 1986, anno in cui fu assassinata mentre tentava di raggiungere la Sardegna in autostop.


giovedì 21 dicembre 2023

Luce mattutina


ROBERT WALSER

STELLA MATTUTINA

Apro la finestra,
c’è un’opaca luce mattutina.
Ha smesso di nevicare,
una grande stella è al suo posto.
La stella, la stella
è meravigliosa.
L’orizzonte è bianco di neve,
bianche di neve sono le cime.
Fresca e profonda
quiete mattutina nel mondo.
Ogni voce risuona chiara,
i tetti luccicano come tavoli per bambini.
Tutto è silenzioso e bianco:
un grande splendido deserto
il cui freddo silenzio rende vano
ogni commento. Dentro di me avvampo.

(da Poesie, Casagrande, 2019 – Traduzione di Antonio Rossi)

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Come molte altre opere di Robert Walser, romanziere e poeta svizzero di lingua tedesca, anche questi versi appaiono ad una prima lettura quasi ingenui, ma la semplicità nasconde un’osservazione moderna della realtà – la chiusa trasporta il lettore dal paesaggio esteriore a quello interiore rivelando lo stato d’animo del poeta..

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FOTOGRAFIA © MBLL/PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Basta semplicemente vivere e poi diventi automaticamente un osservatore.
ROBERT WALSER, Jakob von Gunten.

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Robert Walser (Biel, 15 aprile 1878 – Herisau, 25 dicembre 1956), poeta e scrittore svizzero di lingua tedesca. Solitario e scontroso, portato dall'osservazione realistica a risalire alla trasfigurazione surrealistica, sempre sconcertante e propenso a una dolorosa ironia, subì disturbi fisici e psichici che lo portarono all'internamento in una clinica psichiatrica, dove trascorse gli ultimi 28 anni della sua vita.


mercoledì 20 dicembre 2023

E pensare a te


ERICH FRIED

DISCORSI

Parlare agli uomini
di pace
e pensare a te
Parlare del futuro
e pensare a te
Parlare del diritto alla vita
e pensare a te
Della paura per il prossimo
e pensare a te -
è ipocrisia
o è finalmente la verità?

(da È quel che è, Einaudi, 1988 - Traduzione di Andrea Casalegno)

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Come cantava Lucio Battisti con le parole di Mogol nel 1972: “Io lavoro e penso a te / torno a casa e penso a te / le telefono e intanto penso a te”. Il pensiero dell’amata si insinua prepotentemente in ogni momento della vita di Erich Fried, poeta austriaco, trasformandosi in una bella ossessione che supera tutto il resto cancellando le disillusioni e le paure, l’incertezza e l’apatia.

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FOTOGRAFIA © WILLIAM BOATENG/PIXABAY

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Perché tu per me sei qualcosa di più / e perché io non voglio essere niente senza te / Ti amo/non perché sia un bene o un male / e non perché sia giusto o sbagliato / ma perché io ti amo.
ERICH FRIED, È quel che è

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Erich Fried (Vienna, 6 maggio 1921 – Baden-Baden, 22 novembre 1988), poeta austriaco naturalizzato britannico. Ebreo, fu costretto ad abbandonare il suo paese nel 1938 dopo l'occupazione nazista. Emigrato a Londra, fu giornalista e commentatore del programma in lingua tedesca della BBC.


martedì 19 dicembre 2023

Le altissime cose


BARTOLO CATTAFI

QUESTE COSE TERRESTRI

Queste cose terrestri
che scoppiano tra i piedi come rose
le raccatti ammirato le porti
ai più alti ripiani
e perdi il lume degli occhi
                                            non vedi
le altissime cose cadute in frantumi.

(da L’allodola ottobrina, Mondadori, 1979)

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La ricerca poetica di Bartolo Cattafi ha spesso giostrato sul metafisico: il poeta siciliano si interroga sul senso del mondo e sul significato della vita, consapevole comunque che è un lavoro vano perché la vita astrae da qualsivoglia tentativo di sottometterla alla razionalità umana.

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ALBERTO BURRI, "BIANCO NERO"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Solo noi ci siamo /  tutto il resto manca / era questo che non sapevate.
BARTOLO CATTAFI, L’aria secca del fuoco

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Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979),  poeta italiano. La sua poesia spazia sui dilemmi esistenziali con sensibilità di diarista, spesso con uno sguardo metafisico dove sono protagonisti il vuoto e la solitudine. Nei suoi versi il tema del viaggio è una costante metafora del vivere.


lunedì 18 dicembre 2023

Il ricordo abbellisce


ROSARIO CASTELLANOS

LA NOSTALGIA

Se ti dico che ero felice, non è vero.

Non credere a ciò che credo quando inganno me stessa.

Il ricordo abbellisce ciò che tocca:
ti toglie il mal di testa che avevi,
la sonnolenza del pomeriggio la trasfigura in estasi
e, quanto a quella scarpa così stretta
che ti impedì di ballare il primo ballo,
non c'erano scarpe. Guarda: sei scalza, danzi
eternamente senza peso nel cerchio
chiuso di un abbraccio.

Balli senza il doppio mento della tua gola,
senza quella ruga astuta
in agguato intorno ai tuoi occhi.

(da Poesia non sei tu, 1972)

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La nostalgia, come nota la poetessa messicana Rosario Castellanos, è una macchina del tempo che deforma il passato: ci fa sembrare appetibile e bello quello che forse a quel tempo consideravamo banale o poco interessante, riesce addirittura a trasformare il dolore in qualcosa di diverso – Cicerone scrisse nel De finibus che “Il ricordo dei mali passati è piacevole”. Altrove Rosario Castellanos precisa meglio: “Non era come adesso / che sembriamo nuvole sparse / o foglie disperse. / Eravamo insieme, / stretti, vicini. / Non era come adesso”.

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ROB GONSALVES, "IL VENTO CHE DANZA"
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   LA FRASE DEL GIORNO   

La nostalgia è una sorta di smalto che tiriamo sul passato per renderlo allettante e coprirne le ferite.
BRUNO MORCHIO, Voci nel silenzio

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Rosario Castellanos Figueroa (Città del Messico, 25 maggio 1925 - Tel Aviv, Israele, 7 agosto 1974), scrittrice, poetessa e diplomatica messicana, inserita nella Generazione dei ‘50, è considerata una delle voci più importanti del XX secolo​, impegnata nelle lotte per i diritti delle donne e degli indigeni.


domenica 17 dicembre 2023

Un pizzico di sale


JANE HIRSHFIELD

LE CONVERSAZIONI CHE RICORDO DI PIÙ

Come un dolce deve
contenere un pizzico di sale,
o l'oscurità un po' di grigio
per essere vista,
o una pentola mai usata è ideale per bollire l'acqua,

le conversazioni che ricordo di più
sono quelle che sono state interrotte.

Aspetta, dici, inseguendole,
mi sono dimenticata di chiedere -

La pioggia notturna, rispondono,
l’argento sulle bacche rosse.

(da La bellezza, 2015)

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Le cose incompiute, le parole che rimangono nell’aria come sospese: questo la poetessa statunitense Jane Hirshfield trova interessante e lo fa notare grazie alle analogie della prima parte, tutte cose che in qualche modo aggiungono sapore, visibilità o utilità, facendo risaltare tutto il resto.

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KAREN COOPER, "CAPPUCCINO DI MATTINA AL PLAZA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La conversazione è un gioco di cerchi.
RALPH WALDO EMERSON, Saggi

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Jane Hirshfield (New York, 24 febbraio 1953), poetessa, saggista e traduttrice statunitense. La sua poesia, influenzata dallo Zen e dal buddhismo, esplora i rapporti personali e quelli con gli elementi naturali con particolare interesse al legame tra inquinamento ambientale e umanità.


sabato 16 dicembre 2023

Uomini di carta


SUNAY AKIN

FATTO A MANO

Fogli a colori di giornale
che traboccano di guerra
piega e ripiega un bambino,
e li ritaglia attento
con le forbici.

E prendono corpo uomini di carta,
e si tengono per mano.

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Sunay Akın è un poeta turco che, oltre a una tristezza di fondo, nei suoi versi mostra l’interesse e la sensibilità dei bambini – non a caso ha fondato a Istanbul il Museo del Giocattolo, che racchiude pezzi acquistati in quaranta paesi in oltre vent’anni.L’animo di bambino è quello che riesce a trovare in uno strumento potenzialmente letale – le forbici – il mezzo per fare la pace: tagliando la carta ripiegata nasce un gioioso girotondo di bambini.

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FOTOGRAFIA © EMILY BARNEY/FLICKR - LICENZA CC BY-NC 2.0

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   LA FRASE DEL GIORNO   

I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato.
KEITH HARING, Diari

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Sunay Akın (Trebisonda, 12 settembre 1962), poeta, scrittore, conduttore televisivo, giornalista e filantropo turco. È il fondatore del Museo del giocattolo di Istanbul. il suo stile è influenzato principalmente da Orhan Veli Kanık e Cemal Süreya. Le sue poesie sono generalmente liriche brevi e di tono delicato.


venerdì 15 dicembre 2023

Uno stormo di colombe


RICHARD ALDINGTON

SPENSIERATEZZA

Dentro e fuori dalle tetre trincee,
Arrancando allegramente sotto le stelle,
Faccio per me piccole poesie
Delicate come uno stormo di colombe.

Volano via come colombe dalle ali bianche.

(da Guerra e amore, 1918)

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Ti basta un’illusione / per farti coraggio” scriveva Giuseppe Ungaretti il 16 agosto del 1916 dalle trincee del Carso. In altre trincee, quelle francesi, il poeta britannico Richard Aldington trova un’identica evasione dal campo di battaglia attraverso la poesia: come bianche delicate colombe trasportano lontano il suo pensiero dall’orrore della guerra, da quelle trincee dove “ogni colpo e schianto / di mortai e granate, / ogni crudele, amaro grido di proiettile / che squarcia il vento come una lama, / ogni ferita sul petto della terra, / di Demetra, nostra madre, / ferisce anche noi, / recide e lacera il sottile tessuto / delle ali delle nostre fragili anime”.

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RAFAL OLBINSKI, "SPERANZA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Quando hai riflettuto / per ore e ore gelide in quelle maledette trincee / arrivi a cogliere il significato delle cose / e capisci, più chiaramente di prima, / cosa significano un albero o uno stagno, / o un campo nero e umido alla luce del sole.
RICHARD ALDINGTON, Guerra e amore

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Richard Aldington (Portsmouth, 8 luglio 1892 – Sury-en-Vaux, 27 luglio 1962), poeta, scrittore e saggista britannico. Fu uno dei principali esponenti dell'imagismo, del quale sviluppò la corrente ellenizzante e parnassiana.  La Prima guerra mondiale lo portò a un esame severo e spesso pungente della realtà contemporanea.


giovedì 14 dicembre 2023

Piccoli Dei


ANDERSON BRAGA HORTA

LINGUAGGIO II

Irriducibili al linguaggio,
le cose
diventano linguaggio.
O lo sono prima: così trasformiamo
la nostra visione delle cose.
Quindi, creiamo l'Universo
un universo parallelo,
di quasi tutti gli infiniti possibili.

Piccoli Dei in espansione,
È il nostro unico miracolo.

(Brasilia, 4/7/1967)

(da A viva voce, 2012)

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La poesia è lo strumento che ci pone in contatto con le cose e ce ne fa afferrare se non l'indicibile per lo meno una loro essenza. Attraverso la poesia, "una poesia senza forma come il fiore che si apre nel petto" dice il poeta brasiliano Anderson Braga Horta, "siamo dèi nella nostra piccolezza".


JOAN BROSSA, "POESIA VISIVA", 1971

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Leggere una poesia, in quanto il linguaggio della poesia è qualcosa di diverso dalla prosa, implica tradurla, cioè portarla nella nostra lingua abituale.
ANDERSON BRAGA HORTA, Signo

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Anderson Braga Horta (Carangola, 17 novembre 1934), poeta, scrittore di racconti e saggista brasiliano. Membro dell'Accademia Brasiliana dellei Lettere, tra i suoi numerosi libri antologie e traduzioni in portoghese di poeti del Secolo d'Oro spagnolo e sudamericani contemporanei. Ha ricevuto il Premio Nazionale di Poesia, il Premio Machado de Assis e il Premio Jabuti.


mercoledì 13 dicembre 2023

Una specie di amore


PAT SCHNEIDER

LA PAZIENZA DELLE COSE COMUNI

È una specie di amore, no?
Come la tazza contiene il tè,
come la sedia sta solida e salda sulle gambe,
come il terreno riceve la suola delle scarpe
o le dita dei piedi. Come le piante dei piedi sanno
dove dovrebbero essere.
Ho pensato alla pazienza
delle cose comuni, come i vestiti
attendono rispettosamente negli armadi
e il sapone si asciuga discretamente sul piattino,
e gli asciugamani assorbono l'umidità
della pelle della schiena.
E l’adorabile ripetizione delle scale.
E cosa c'è di più generoso di una finestra?

(da La pazienza delle cose ordinarie, 2003)

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Non è una semplice celebrazione degli oggetti e della loro utilità quella che fa la poetessa statunitense Pat Schneider: è una gratitudine spirituale, una sorpresa del vivere e del sentirsi vivi, dell’essere capaci di osservare e del non dare le cose per scontate. È in questa curiosità che si manifesta il rapporto con il mondo – che poi si trasforma in scrittura o in poesia: “Sono come te, curiosa e piccola. Come te, mi fermo con attenzione e apro i miei sensi per cercare di leggere l'aria, le nuvole, l'inclinazione del sole, i piccoli movimenti degli animali, tutto nella speranza di apprendere il segreto per sapere se sono amata”.

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ROBERT LENKIEWICZ, "TRE SEDIE"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Lasciati guidare dalla tua gioia.
PAT SCHNEIDER, Come entra la luce

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Pat Schneider (Ava, Missouri, 1 giugno 1934 – Amherst, Massachusetts, 10 agosto 2020), scrittrice, poetessa, editrice e insegnante di scrittura statunitense. Nelle sue poesie ha esplorato le questioni razziali e la povertà e ha praticato una spiritualità che attingeva da più religioni.


martedì 12 dicembre 2023

Dopo la strage


ALBERICO SALA

DOMENICA DOPO

Domenica dopo la strage, la nebbia mi frena
sulle strade campestri, mi rifiuta la città
spenta per i poveri morti dai nomi lombardi
nel cratere di polvere e cristalli. Contadini
come quelli che i fari frugano nel nulla:
vanno con il mantello nero dalle cascine
al paese per la partita, fanno meno rumore
i passi sull’erba di brina che sui detriti
dello scoppio.
Sul ponte di Lodi uno era passato,
come me, con i conti in ordine, l’odore del fieno
nelle tasche. Trenta chilometri, un’ora
a passo d’uomo tra i fossi di latte,
con la spina in fronte delle ingiustizie,
di quel che non si fa o si fa male,
chiamando poi i morti a sdebitarci.

15 novembre 1969, tornando a Milano in automobile dopo la strage di Piazza Fontana

(da Il giusto verso, Rusconi 1970)

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"L'Italia del 12 dicembre" cantava De Gregori in Viva l'Italia nel 1979. Erano trascorsi dieci anni dalla strage di Piazza Fontana, il primo grave attentato terroristico del dopoguerra compiuto il 12 dicembre 1969 alle 16.37, nel pieno centro di Milano, a pochi metri dal Duomo, all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura: i morti furono 17, i feriti 88. Quel giorno nacquero gli "Anni di piombo" e la "Strategia della tensione" e il paese dovette ragionare sul futuro che gli si prospettava, la Repubblica poco più che ventenne aveva perso l'innocenza. Le indagini lunghe e depistate, hanno portato molti anni dopo alla conclusione che  la strage fu compiuta da terroristi dell'estrema destra, probabilmente collegati a settori deviati degli apparati di sicurezza dello Stato con complicità e legami internazionali.  Alberico Sala, poeta della Gera d'Adda, all'epoca giornalista a Milano, rimase molto colpito dalla strage: nei versi proposti vi riflette in auto, rientrando in città tre giorni dopo, un nebbioso lunedì mattina, identificando con la propria la storia delle vittime.

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FOTOGRAFIA © UFFICIO STAMPA RAI

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Un'esplosione terrificante, la cui caligine morale politica e giudiziaria pesa tuttora sulla città.
INDRO MONTANELLI e MARIO CERVI, Milano ventesimo secolo




Alberico Sala (Vailate, 11 marzo 1923 - 25 novembre 1991), scrittore, poeta e critico d'arte italiano. Fu giornalista e critico cinematografico all’Eco di Bergamo, Corriere d’informazione, al Corriere della sera e al Giorno. Tra i suoi temi la vita familiare, la pianura bergamasca e la condizione del vivere moderno.