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giovedì 28 dicembre 2023

Una sommessa parola


VITTORIA AGANOOR

IL CANTO DELL'AMORE

Può dunque una parola, una sommessa
parola, detta da un labbro che trema
balbettando, valer più d'un poema,
prometter più d'ogni miglior promessa?
Può levarsi, a quel suono, una dimessa
fronte, raggiando, qual se un diadema
la cinga, e può dar tanto di suprema
gioia, che quasi ne rimanga oppressa
l'anima?... Io credo svelga oggi dai cuori
ogni ricordo d'amarezza, ormai
sazio d'umane lagrime, il destino.
È così certo! non mai tanti fiori
ebbe la terra, e il cielo non fu mai
né così azzurro, né così vicino!

(da Leggenda eterna, Treves, 19009

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Ah,le parole d’amore… Per gli innamorati sono miele, sono poesie. La poetessa Vittoria Aganoor, con la sua lingua ancora incrostata dallo stile del Decadentismo di fine Ottocento e inizio Novecento, riesce però a esprimere pienamente il valore e la forza del “dir d’amore”, che quattro decenni dopo Carlo Betocchi affermerà essere “più dolce dell’amore che ci stanca”.

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GOTTHARDT JOHANN KUEHL, "INNAMORATI IN UN CAFFÈ"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Rabbrividir d'amore… / restar muti, così, senza guardarsi / quant'è lungo il cammino / in quel sogno divino.
VITTORIA AGANOOR, Leggenda eterna

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Vittoria Aganoor Pompilj (Padova, 26 maggio 1855 – Roma, 8 maggio 1910), poetessa italiana. La sua poesia, di uno spiritualismo che, pur risentendo di una certa atmosfera decadente, è testimonianza di un'autentica ansia di ricerca, toccò le sue note più alte nei toni elegiaco-amorosi.


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