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lunedì 31 luglio 2023

Allora, nelle sere d’estate


ÁNGEL GONZÁLEZ

ALLORA

Allora,
nelle sere d'estate,
il vento
portava dal campo alla strada
un odore volubile di stalla

e di erba sussurrante come un fiume

che entrava con il suo canto e con il suo profumo
sulle pallide rive del sonno.

Echi remoti,
suoni distaccati
di quella voce,
fili di speranza
a poco a poco disfatti,
svaniscono dolcemente in lontananza:

già ieri va sussurrando come un fiume

portando il sogno a valle,
verso la bianca riva dell'oblio.

(da Campione, corretto e ampliato, di alcuni procedimenti narrativi e degli atteggiamenti sentimentali che abitualmente comportano, 1977)

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Poiché si ha coscienza dell’inutilità di tante cose / talvolta uno si siede tranquillo all’ombra di un albero – d’estate – e tace” scrive il poeta spagnolo Ángel González: così, in quell’oasi di pace rievoca la nostalgia delle estati felici del passato – tutti ne abbiamo nella memoria, come un’arcadica età dell’oro. Segue allora il fiume del ricordo, vi si abbandona, consapevole che il punto d’arrivo, la foce, altro non è che l’oblio.

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EDWARD HOPPER, "SERA DI CAPE COD", 1939

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

In queste condizioni non c’è rimedio: / né il balsamo fallace della nostalgia, / né il più saldo conforto dell’oblio.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Prosemi o meno

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Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.


domenica 30 luglio 2023

I ragazzi di ieri


GHIANNIS RITSOS

SERA GRIGIA

Mi duole in petto la bellezza; mi dolgono le luci
nel pomeriggio arrugginito; mi duole
questo colore sulla nube - viola plumbeo
viola repellente; il mezzo anello della luna
che brilla appena - mi duole. Passò un battello.
Una barca; i remi; gli innamorati; il tempo.
I ragazzi di ieri sono invecchiati. Non tornerai indietro.
Serata grigia, luna sottile - mi fa male il tempo.

(da Il funambolo e la luna, Crocetti, 2005 - Traduzione di Nicola Crocetti)

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L'emozione estetica, come appare da questi versi del poeta greco Ghiannis Ritsos, può anche essere dolorosa: che sia la consapevolezza della caducità delle cose o del trascorrere del tempo, dell'impossibilità di coglierla in eterno o del suo effimero apparire. Ritsos qui, dal suo punto di osservazione sul lungofiume, al contrario di Orazio, non “coglie l'attimo”, ma lo soppesa, lo valuta, ne trae riflessioni.

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RICHARD BLUNT, "UNA CALDA SERA D'ESTATE"



   LA  FRASE DEL GIORNO  

Cade la sera rugginosa. Luci gialle. / E quelli che un tempo avevano creduto nell’eterno sono invecchiati.
GHIANNIS RITSOS, Molto tardi nella notte

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Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.


sabato 29 luglio 2023

Per un simile fiore


ROCCO SCOTELLARO

UNA FUCSIA

Una fucsia in mano avevi
come tengono i gigli
le immagini di Sant'Antonio.
Per un simile fiore che mi desti
si svegliarono in me le feste
massacranti del paese
quando le bande vengono chiamate
da un colpo sul luogo dei fuochi
accesi nel cielo e vince la gara
l'incendio più fresco di fucsia.
Anche mi ricordo un anno fa
i pennacchi della pula sulle aie.
Ecco, il paese ti porto in città.

(1948)

(da È fatto giorno, Mondadori, 1954)

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Un'amica porge al poeta lucano Rocco Scotellaro un fiore di fucsia. E da quel fiore, come nella madeleinette intinta da Proust nel tè, rinascono le memorie del paese,  i cari ricordi di feste popolari con la musica, i balli, i fuochi artificiali che illuminano il cielo.

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FOTOGRAFIA © SONJA KALEE/PIXABAY

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Ma il paese continua la sua storia / «sotto il cielo stellato foglia a foglia» / per chi parte se vuol ritornare.
ROCCO SCOTELLARO, È fatto giorno

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Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953), scrittore, poeta e politico italiano impegnato nella lotta per miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei contadini. La sua poesia è caratterizzata da da un'ambientazione pastorale serena, da un'armonia di immagini e visioni che esaltano la vita bucolica.


venerdì 28 luglio 2023

Cabaret del Niente


LÉON-PAUL FARGUE

SPLEEN

In una vecchia piazza con giardino
dove l'oceano del maltempo piazza il sedere
sopra una panchina avvilita
dagli occhi di pioggia
a causa d'una bionda
rozza e avvenente
m'annoio
in questo cabaret del Niente
che è la vita.

(da Poesie 1886-1933, Einaudi, 1981 – Traduzione di Luciana Frezza)

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Nella città grigia di pioggia Léon-Paul Fargue dice di "annoiarsi". In realtà è qualcosa di più: è lo spleen, il sentimento reso celebre da Charles Baudelaire, che a quella noia e a quella malinconia forse causata dal maltempo assomma una profonda insoddisfazione esistenziale, un dolore imprigionato che a Fargue fa sentire "l'anima in fondo alle tasche".

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MARA RUCKI, "SPLEEN", 1949

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

La poesia è il punto dove la prosa decolla.
LÉON-PAUL FARGUE, Lanterna magica




Léon-Paul Fargue (Parigi, 4 marzo 1876 – 24 novembre 1947), poeta e saggista francese. La sua lirica meditativa e immaginosa, inserita nella corrente intimista, concilia l'analisi e la fantasia, in una serie di volumi nei quali la solitudine è motivo fondamentale: solitudine in cui le sue liriche nascono quasi come studî di ritmo e di sensibilità.


giovedì 27 luglio 2023

Antonio Porpetta


Si è spento martedì scorso a Madrid, all'età di 87 anni, lo scrittore e poeta spagnolo Antonio Porpetta. La sua ampia opera comprende poesia, narrativa e saggistica e ha avuto inizio nel 1978 con la raccolta Su un caldo sentiero. Laureato in Scienze dell'Informazione, era diplomato in Genealogia, Araldica e Nobiltà. Come dichiarò lui stesso, era “un poeta di libri”, ovvero uno scrittore che concepisce ogni raccolta come un tutto unico che si sviluppa concentrico attorno a un tema, come un musicista che lavorasse per variazioni.

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FOTOGRAFIA © VALLE DE ELDA

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L’AMORE

Lei dorme dolcemente
con un lento galoppo di gazzelle
sdraiato sulla sua fronte. È bella
come un frutto fresco, come un'agata,
come un capitello scolpito. Ascolto
l’andatura lontana delle sue palpebre,
la navigazione immobile del suo oblio,
la sua esatta serenità di menta.
Un lieve profumo
di sorgenti nascoste
mi svela il suo corpo, quella chiara campagna
di canne e di liuti
dove le mie labbra posano la loro
razzia fluviale, all’inseguimento. Non c'è distanza
più breve dalla fiamma
o alba più pura. Si intuisce un'alchimia vorace,
un ribollire
sottopelle,
come una semina permanente
di viti e crogioli.

Eppure il tempo
maneggia oscuro i suoi scalpelli,
il suo tenace trapano:
so che il trionfo
sarà suo, che nulla può sfuggire
alla sua ostinata presenza.
E senza volerlo vedo
l'edera ricoprire l'altezza
dei suoi seni, la sua bocca desolata,
abbattuta e sottomessa la sua vita,
devastato il suo ventre luminoso,
e una fontana di ghiaccio
su quell'isola bruna che ora emerge
fertile e sfidante
nel suo mare di opali ardenti.
Ma lei dorme, calda ed estranea,
protetta dalla schiuma.
La contemplo,
serena la mia parola, fiduciosa:
perché il tempo non
rovescerà mai il suo sogno,
e continuerà la sua fronte con un lento
galoppo di gazzelle,
salvata dall’amore, redenta.

(da Il clavicembalo davanti allo specchio, 1984)

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LE SIRENE

Videro arrivare la nave:
come sempre
levarono i loro canti pianissimi,
i loro mormorii di pioggia e di boschetti
che uno zefiro nebbioso portava lentamente
alle brune tempie degli uomini,
là dove si cela il dolore
e si custodiscono remoti paesaggi
con il segreto brillare di argento vivo…

Videro passare la nave:
nessuno si commuoveva,
nessuno crollava, impazzito, sull'acqua,
nessuno voleva cercare, folle,
i loro seni luminosi, i loro sguardi di diaspro,
le loro squame di fuoco e di corallo.
(Un uomo in catene,
bello come un eroe,
squarciava con pianti e urla
quel profondo e sereno navigare…)

Videro come la nave si allontanava
ignara, indifferente,
in un tranquillo viaggio
verso isole felici e porti ricchi di merci,
salda come il destino, libera come l'oblio,
le vele spiegate al vento e al sale…

Assenti, malinconiche,
devastata da una paura livida,
smisero di cantare, invecchiarono,
rimasero nei secoli ignorate da tutti,
la loro memoria si trasformò in storia sopita.
E un povero mattino,
tra un goffo turbinio di pesci fuggiaschi,
s'immersero negli abissi,
il loro pallido splendore naufragò…

Tutti i navigatori dovrebbero perdonarle:
non volevano niente,
cantavano e cantavano soltanto…
Non hanno mai saputo che nelle loro voci
abitava la morte.

(da Adagio mediterraneo, 1997)

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Ci sono tante definizioni di poesia quanti poeti hanno cercato di definirla. E questo, che può sembrare caotico, mi sembra invece un arricchimento.
ANTONIO PORPETTA, Hoy, 8 gennaio 2007

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Antonio Porpetta Román (Elda, 14 febbraio 1936 – Madrid, 25 luglio 2023), poeta, scrittore e saggista spagnolo. Autore giunto tardi alla poesia, nelle sue opere stabilisce una dimensione poetica che ha più a che fare con la voce e lo "slancio" dell'umano essere se stesso e con la struttura formale del poema che con dati realistici o contributi soggettivi.


mercoledì 26 luglio 2023

Una scena sulla laguna


GIORGIO CAPRONI

VENEZIANA

Veneziana, nel fresco
d’acqua dei tuoi iridati
occhi, trovo l’arguta
ombrata grazia d’una 
scena sulla laguna.
E a marinai, e a tese
vele, a care attese
per giorni lunghi e a scoppi
di giubilo agli improvvisi
ritorni, bei cari e ansiosi
occhi senza sconforto
penso: brioso porto
di quei lindi paesi,
dove grazia di motti
salaci e di femminili
scherzi inganna ai vivi
il gioco alterno di tante
partenze e di tanti arrivi.

(da Finzioni, 1941)

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Gli occhi di una donna veneziana racchiudono tutto un mondo per il poeta livornese Giorgio Caproni: legge in essi  l'universo della laguna, i movimenti di navi e marinai attorno a quel mare che rappresenta un luogo di incontri e di addii con le partenze e i ritorni.

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FOTOGRAFIA © UROBUROS/PIXABAY

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Sei donna di marine, /  donna che apre riviere.
GIORGIO CAPRONI, Finzioni

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Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.


martedì 25 luglio 2023

Una vestita come capita


DARIA MENICANTI

QUALE ERO

A mano a mano quale ero ritorno:
una vestita come càpita,
contenta del poco, di rari
amici scontrosi,
una dispari
felice di bere alla brocca
della sua solitudine.

aprile 1963

(da Città come, Mondadori, 1964)

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Daria Menicanti era una persona schiva e poco mondana: "Dopo un silenzio da contarsi a mesi / o anni, questa sera / ho una cena ridente affollata". Non frequentava la società, contenta del suo lavoro di insegnante e poi preside di scuola media. In quel suo "brodo" vive la felicità oraziana del contentarsi, le basta, ed è quello che traspare anche in questa sua specie di autoritratto.

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NIKKI BASCH-DAVIS, "SPECCHIO, SPECCHIO".

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

In giro me ne vado come un cirro / silenzioso color ombra.
DARIA MENICANTI

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Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – Mozzate, 4 gennaio 1995), poetessa, insegnante e traduttrice italiana. In lei si mescolano il registro sarcastico e ironico e quello più sottile della malinconia. Per Lalla Romano la sua era “una voce nuova, moderna e classica, per niente alla moda, ma libera e anche audace”.


lunedì 24 luglio 2023

Tra gli olmi d’un giardino


PIERO BIGONGIARI

MOTIVO

Un ozio il mio tempo innalza ai vetri
più alti come sale
l’ombra sulla ringhiera.
Il colore che argenta acque cadenti
tra gli olmi d’un giardino era la vita.

(da La figlia di Babilonia, Parenti, 1942)


Quella di Piero Bigongiari è definita "poesia di viaggio", ma anche quando il poeta toscano sosta nella sua casa ad osservare l'Arno dalla finestra, circondato dalle opere d'arte che costellano le pareti, continua in certo modo a viaggiare, ed è un viaggio interiore alla ricerca del proprio io.


MAURICE SAPIRO, "L'ARNO"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

O memoria, tu libera ricordi / l’avvenire vissuto nel mio cuore, /  il cielo perso negli spazi sordi / tu conduci nel vespero in amore / sui tuoi passi.
PIERO BIGONGIARI, La figlia di Babilonia

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Piero Bigongiari (Navacchio, 15 ottobre 1914 – Firenze, 7 ottobre 1997), poeta e critico letterario italiano. Insegnò storia della letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze. È considerato esponente di un ermetismo purista in cui dominano metafisicamente il tema dell’assenza, un forte anelito religioso e la trasfigurazione simbolica della realtà.


domenica 23 luglio 2023

Wasef Bakhtari


Wasef Bakhtari, considerato uno dei principali poeti in lingua dari/farsi, è morto il 19 luglio in California, dove si era rifugiato nel 1996, all’avvento del regime dei talebani. Ampiamente conosciuto tra i letterati della diaspora afghana all'estero per la sua sofisticata poesia moderna e le sue opere accademiche sulla letteratura dari/farsi, Bakhtari ha avuto un'enorme influenza su centinaia di giovani poeti e scrittori ed è considerato uno dei fondatori della moderna poesia afghana. 

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FOTOGRAFIA © 8AM

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CALAMITÀ

Come legna da ardere, mi contorco dal dolore
al tragico destino del chicco di melograno
Chi tenta la loro liberazione
dalla morsa del guscio, della membrana e della piega
prima li trattiene in una stretta simile a una morsa
e poi quando il lavoro è finito
li mangia con gusto, uno per uno.

Kabul, 1972

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UN VENTO GENTILE

Oh Dio, vorrei che un vento gentile portasse
una manciata di spine e di paglia
dai loro nidi
alle tombe dei piccioni innamorati

e scrivesse sull'epitaffio nero della terra
i loro nomi e quelli dei loro cari
in una scrittura che solo gli uccelli migratori potessero leggere
così che nel limbo del loro esilio
i loro spiriti potessero riposarsi dall'odore dei loro nidi.



   LA  FRASE DEL GIORNO  

Evitiamo parole e immagini luminose qua e là nel testo delle poesie, perché sappiamo che l'immaginazione è un sottrarsi dalle pareti.
WASEF BAKHTARI

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Wasef Bakhtari (Balkh, 15 marzo 1943 – California, 19 luglio 2023), poeta, letterato e intellettuale afghano. Esule negli Stati Uniti dal 1996 in fuga dal regime dei talebani, è uno dei poeti e scrittori persiani moderni più noti in Afghanistan, uno dei primi poeti a introdurre la she'r-e nimaa'i ("poesia nimaica").


sabato 22 luglio 2023

La solitudine per compagna


ROSA LEVERONI

PORTICO

Porto dentro di me
solo la solitudine
per compagna. 
L'immensa solitudine
dell'amore infinito
che vorrebbe essere terra,
aria e sole, mare e stella,
perché tu fossi più mio,
perché io fossi più tua.

(da Epigrammi e canzoni, 1938)

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La solitudine è il tema chiave della poesia di Rosa Leveroni, che già appare chiaro nella sua prima raccolta, e che si intreccerà in tutta la sua opera al desiderio inappagato in un'espressione amorosa e intimistica. Scrive Maria Mercè Marçal: "Forse perché lei stessa è insieme Ulisse e Penelope e non è completamente né l'uno né l'altra. Ed è da qui che nasce la sua debolezza, ma anche la sua forza".

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Rosa ardente di desiderio, / come mi ferisci le labbra, /  e son tanto lontana dall'amato! / Ho solo il mare per compagno; / mi basta che sorrida / nella baia rocciosa.
ROSA LEVERONI, Epigrammi e canzoni

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Rosa Leveroni i Valls (Barcellona, 1°aprile 1910 – Cadaqués, 4 agosto 1985), poetessa spagnola legata alla resistenza culturale catalana nel periodo franchista. La sua poesia, influenzata dall’opera di Carles Riba, è caratterizzata dal tema amoroso e dalla riflessione sul destino umano.


venerdì 21 luglio 2023

Sul rovescio dell’estate


VITTORIO SERENI

UN POSTO DI VACANZA, VII

Mai così fitto mai
così fittamente deliberante
appena fuori dalla foce
in tondo il crocchio dei gabbiani. Uno
si stacca a volo, tuffatosi
pesca un alcunché, torna al conciliabolo.

Sei già mare d’inverno:
estraniato, come chiuso in sé.

Amare non è sempre conoscere («non sempre
giovinezza è verità»), lo si impara sul tardi.
                                                                      Un sasso, ci spiegano,
non è così semplice come pare.
Tanto meno un fiore.
L’uno dirama in sé una cattedrale.
L’altro un paradiso in terra.
Svetta su entrambi un Himalaya
di vite in movimento.
                                                    Ne fu colto
il disegno profondo
nel punto dove si fa più palese
– non una storia mia o di altri
non un amore nemmeno una poesia
                                                      ma un progetto
sempre in divenire sempre
«in fieri» di cui essere parte
per una volta senza umiltà né orgoglio
sapendo di non sapere.
Sul rovescio dell’estate.
Nei giorni di sole di un dicembre.

Se non fosse così tardi.

Ma tu specchio ora uniforme e immemore
pronto per nuovi fumi
di sterpaglia nei campi per nuove luci
di notte dalla piana per gente
che sgorghi nuova da Carrara o da Luni

tu davvero dimenticami, non lusingarmi più.

(da Un posto di vacanza, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1973)

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Riguardo al suo buen retiro estivo a Bocca di Magra, il poeta Vittorio Sereni scrisse: "Anche un posto di vacanza, per quanto immobile per il resto dell'anno, bloccato in un suo destino di fissità, finisce coll'essere uno specchio di ben più larghe evoluzioni reali non meno di quanto l'immaginazione individuale s'illuda di specchiarvi una storia sua. Un luogo frequentato così a lungo e vissuto in tutte le sue risorse evidenti e meno evidenti può rappresentare un conto continuamente aperto, come per uno scrittore un romanzo, per un pittore, mettiamo, un grande affresco".  L'osservazione della cittadina tra Sarzana e Tellaro, dalle reminiscenze montaliane, nel pieno dell'estate, diventa un esercizio metafisico su quell'immobilità esistenziale che a Sereni fece dire: "Sono già morto e qui torno? / O sono il solo vivo nella vivida e ferma / nullità di un ricordo?"

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FOTOGRAFIA © SKITTERPHOTO/PIXABAY

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Un giorno a più livelli, d’alta marea / – o nella sola sfera del celeste. /  Un giorno concavo che è prima di esistere /  sul rovescio dell’estate la chiave dell’estate.
VITTORIO SERENI, Un posto di vacanza

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Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 – Milano, 10 febbraio 1983), poeta italiano, è il capostipite della variante lombarda del novecentismo poetico, detto “Linea lombarda”. Ufficiale di fanteria, viene fatto prigioniero dopo l’8 settembre 1943. Nel dopoguerra è direttore letterario di Mondadori e cura la prima edizione dei Meridiani.


giovedì 20 luglio 2023

Fiore azzurro della sera


RICHARD ALDINGTON

IL FIUME

I

Sono andato alla deriva lungo il fiume
Finché non ho ormeggiato la barca
a questi tronchi incrociati

Qui la nebbia passa
Su fragili foglie e giunchi,
Acque incolori e colline brune che sbiadiscono.

Lei è giunta da sotto gli alberi,
Muovendosi nella nebbia,
Una foglia galleggiante.


II

O fiore azzurro della sera,
Mi hai sfiorato il viso
Con le tue foglie d'argento.

Amami perché devo partire.

(da Immagini, 1915)

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La ricreazione del mondo classico è prerogativa degli Imagisti, movimento cui appartiene Richard Aldington, poeta inglese:  se per ricostruire l'atmosfera gli basta sedersi "qui felice nei giardini,  / guardando la quieta pozza e le canne / e le nuvole scure che il vento dell'aria superiore  / strappa come i verdi rami frondosi degli alberi dai colori diversi della tarda estate", disseminando qua e là "i cembali, /  il calpestio dei panischi e dei centauri",  il sentimento però appartiene più al mondo moderno, e quella chiusa sa tanto di premonizione dell'immediato futuro: siamo nel 1914 e di lì a poco Aldington partirà per il fronte come sottotenente del Royal Sussex Regiment.

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JOHN WILLIAM WATERHOUSE, "MATILDA".

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Ho passato ore stamattina / a cercare nel ruscello / un sassolino chiaro
per ricordarmi i tuoi occhi. /  E tutte le ore insonni della notte / penso a te.
RICHARD ALDINGTON, Guerra o amore




Richard Aldington (Portsmouth, 8 luglio 1892 – Sury-en-Vaux, 27 luglio 1962), poeta, scrittore e saggista britannico. Fu uno dei principali esponenti dell'imagismo, del quale sviluppò la corrente ellenizzante e parnassiana.  La Prima guerra mondiale lo portò a un esame severo e spesso pungente della realtà contemporanea.


mercoledì 19 luglio 2023

La fragile pellicola


SERGIO SOLMI

FERMATA FACOLTATIVA

Va facendosi il mondo d'anno in anno
sempre più bello. Nel sole arretrando
s'addolcisce e si fa minuta ed intima
la strada cittadina, come il cavo
di due mani accostate, a rivelare
il prezioso accento d'una fronda
o un frammento d'azzurro, e il verde tram
sopraggiungendo fa d'ogni stagione
primavera.
                O tu lindo liscio nitido
mondo, i tuoi quieti rumori!
                                        Domani,
giunta di sua bellezza al colmo, forse
la fragile pellicola d'un tratto
schianterà lacerata? Sarà solo
l'immenso fiore di fumo di questa
nostra storia incendiata a sollevarsi
tremando contro un abolito cielo?

(da L’Approdo Letterario, V, 5-6, aprile-giugno 1956)

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Siamo alla metà degli Anni Cinquanta, la guerra è finita da dieci anni e le città tornano a vivere: facile riconoscere Milano con i suoi tram verdi dalle porte di legno. Cos’è allora a preoccupare Sergio Solmi, a fargli quasi elevare un inno oraziano al carpe diem? Come il Quasimodo di Quasi un epigramma, c’è a “rovinare la festa” del boom economico la corsa agli armamenti con i test atomici dell’atollo di Bikini (1954) e Semipalatinsk (1955) con lo spettro dell’annientamento dell’intera umanità.

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FOTOGRAFIA © FRIEDRICHSTRASSE - LICENZA CC 2.0

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Teso il tempo scandisce la mia vita.
SERGIO SOLMI




Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981),  scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.


martedì 18 luglio 2023

Ma io, invece


LUIGI BARTOLINI

IL FAGIANO

Ho visto alzarsi il fagiano. Gridar «ghereghé!»
rosso il fagiano, fra i larici, come il sole;
e l'avrebbe colpito, a volo, anche un fanciullo,
ma io, invece, stavo a pensare alla Anna!

1936

(da Pianete, Vallecchi, 1953)

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Il poeta e pittore Luigi Bartolini era un cacciatore serio, di quelli che, come Mario Rigoni Stern, rispettavano la preda arrivando persino “senza fucile, con appena un flessibile ramo di salcio: a scovare, a sfugare i fagiani: senza ucciderli; il nostro piacere consistendo nel vederli innalzare dalle erbe palustri”. Ma qui subentra un'altra variabile: la distrazione dovuta all'amore, quella che porta tra le nuvole la testa dei realisti e che sa rendere sciocchi persino i saggi. Ah, per i curiosi... poi Luigi e Anna si sono messi insieme e hanno messo su casa "come gli uccelli; / abbiamo fatto il nido in aprile / anzi, no, era di maggio, al primo, al due, / quando ci siamo messi a fare come gli uccelli, / ad ammassare stecchi tagliati da borzacchini".

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TERESA DAVIS, "FAGIANO IN VOLO"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Mi sembra d'essere, per merito del tuo canto, per i campi assolati mentre anch'io, chiuso in una gabbia, disegno o scrivo.
LUIGI BARTOLINI

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Luigi Bartolini (Cupramontana, 8 febbraio 1892 – Roma, 16 maggio 1963), incisore, pittore, scrittore e poeta italiano. Come poeta si mosse sempre tra un aperto godimento della natura in tutte le sue manifestazioni e un'ansiosa, ma anche disincantata, partecipazione alla vita delle cose e degli uomini.


lunedì 17 luglio 2023

Il succo delle insonnie


ANNA ACHMATOVA

I VERSI

a Vladimir Narbut

Sono il succo delle insonnie,
il moccolo di storte candele,
il primo colpo mattutino
di centinaia di bianchi campanili...
Sono il tiepido davanzale
sotto una luna di Cernigov,
sono api, sono trifoglio ,
sono polvere, tenebre, afa.

Aprile 1940

(da La corsa del tempo, Einaudi, 1992 – Traduzione di Michele Colucci)

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“Quando la notte attendo il suo arrivo, / la vita sembra sia appesa a un filo”: la poesia di Anna Achmatova è scarna, meditata, rimasticata come esito di lunghe notti di insonnia: l’abbandono non può dunque che essere continuamente mediato dalla ragione, revisionato. Eppure la realtà, con tutta la sua crudezza e il suo disincanto è lì e invoca di essere narrata: “E  certo molte cose ancora / vogliono da me il loro canto”.

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ANNA ACHMATOVA IN UNO SCHIZZO DI AMEDEO MODIGLIANI

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Sapevo che tu mi sognavi. / Perciò non potevo dormire.
ANNA ACHMATOVA




Anna Andreevna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan, 23 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966), poetessa russa. Fu osteggiata dal regime sovietico per il suo “estetismo” e per il “disimpegno" politico”. La sua poesia spesso scarna, libera dalle analogie simboliche, scolpita fino all'osso, si veste di un’ironia e di una malinconia che sconfinano nel disincanto.


domenica 16 luglio 2023

Sul languore del pomeriggio


LÉON-PAUL FARGUE

DOMENICHE

Campi come il mare, l’odore rauco delle erbe,
un vento di campane sui fiori dopo l’acquazzone,
voci terse di fanciulli nel parco azzurro di pioggia,

un sole svogliato dischiuso ai tristi, tutto questo
naviga sul languore del pomeriggio..
L’ora canta. È tiepido. Chi mi ama è qui..

Sento parole infantili, tranquille come il giorno.
La tavola è apparecchiata semplice e gaia, con cose
pure come un silenzio di ceri attenti…

Il cielo largisce la sua febbre ahimè come una grazia...
Una gran luce di villaggio incanta le finestre...
Persone che reggono lampade, è festa e fiori...

Lontano un organetto rigira il suo singhiozzo di miele...
Oh vorrei dirti...

(da Poesie 1886-1933, Einaudi, 1981 – Traduzione di Luciana Frezza)


Di Léon-Paul Fargue, poeta francese, Saint John Perse disse: “seppe, con lo stesso movimento, condurre il sentimento delle cose alla loro fonte, l'ombra delle cose alla loro prima chiarezza”. Così gli bastano poche immagini per cogliere il languore delle domeniche, la loro modulazione in tono minore, così vicina alla sua poesia, definita come “una delicata musica da camera”.

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RICHARD OVERSMITH, "TAVOLO VICINO ALLA FINESTRA"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

La poesia è questa vita di riserva in cui si impara a fuggire dalle condizioni della realtà, per tornarvi con forza e farla prigioniera.
LÉON-PAUL FARGUE, Suite familiare

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Léon-Paul Fargue (Parigi, 4 marzo 1876 – 24 novembre 1947), poeta e saggista francese. La sua lirica meditativa e immaginosa, inserita nella corrente intimista, concilia l'analisi e la fantasia, in una serie di volumi nei quali la solitudine è motivo fondamentale: solitudine in cui le sue liriche nascono quasi come studî di ritmo e di sensibilità.


sabato 15 luglio 2023

La più bella ciotola


LINDA GREGG

I SEGRETI DELLA POESIA

Molto, molto tempo fa, quando la più bella ciotola di celadon
che era la coppa preferita del mikado si ruppe,
nessuno in Giappone ebbe l'abilità o il coraggio
di ripararla. Così i pezzi furono riportati
in Cina con una supplica all'imperatore
di farla riparare. Quando la ciotola tornò,
era tenuta insieme da pesanti graffette di ferro.
La lettera di accompagnamento diceva che non avrebbero potuto farla
più perfetta. Cosa che si è rivelata vera.

(da Tutto ciò che canta: poesie nuove e selezionate, 2008)

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Quali sono i segreti della poesia? Qual è la morale di questa favoletta zen della poetessa statunitense Linda Gregg? La poesia è la connessione tra la vita e il mistero ma non può andare oltre, può soltanto constatarlo senza rivelarlo, può rimettere insieme i pezzi ma non recuperare l’integrità perduta. I giapponesi avrebbero applicato l’arte del kintsugi, la riparazione con l’oro, i più pratici cinesi si limitano a una riparazione più spartana ma efficace: così è il linguaggio, che permette di raccontare le verità più profonde.

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IMMAGINE © MARTYSEB/PIXABAY

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

La cosa migliore di tutte, ovviamente, è quando il linguaggio e altri mezzi della poesia si combinano con il significato per farci sperimentare ciò che comprendiamo . È molto probabile che troviamo questa unione iniziando dall'interno della poesia piuttosto che dalla sua superficie, dal contenuto piuttosto che dalla confezione.
LINDA GREGG, L’arte di trovare

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Linda Alouise Gregg (Suffern, New York, 9 settembre 1942 – New York, 20 marzo 2019), poetessa statunitense. Le sue poesie, spesso ispirate dai numerosi viaggi, trattano di dolore e desiderio con un linguaggio puro  e radioso, tanto che Iosif Brodskij definì i suoi versi “di un’intensità accecante”.


venerdì 14 luglio 2023

Spiaggia di ferro


KEVIN IRELAND

SERA D’ESTATE: PIHA

I vecchi, fumando sui loro portici,
strizzano gli occhi come esperti
lungo il barile della baia;
la violenza del giorno continua...
Eternamente la fragile risacca
si infrange su questa spiaggia di ferro.

Le nuvole alte sono distrutte
dall'arco virtuoso del vento;
ragazzi arroganti preparano la loro melodia,
si pavoneggiano come prodigi,
studiano attentamente le decine di fanciulle,

in attesa della luna strumentale.
Questa sera l'odore del mare
aleggia sulla sabbia della marea notturna:
e le brezze sottili sono letti di capelli sollevati,
stretti, come i fili umidi
del tabacco che i vecchi arrotolano
come proiettili nelle loro mani.

(da Faccia a faccia, 1963)

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Piha è un insediamento costiero a West Auckland, sulla costa occidentale della regione di Auckland, in Nuova Zelanda. È una delle spiagge più famose del paese e una delle principali destinazioni per gite di un giorno per gli abitanti di Auckland. Il poeta Kevin Ireland ne coglie una sera minimale dipingendone la consueta scena quotidiana: gli anziani che fumano in silenzio e osservano la sera cadere, i ragazzi esuberanti che provano a praticare l'antico gioco dell'amore e della seduzione.

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FOTOGRAFIA © KEITH MILLER/FLICKR

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Poesie d'amore a volte sbocciano / da giardini arruffati nella testa.
KEVIN IRELAND




Kevin Mark Ireland, nato Jowsey (Auckland, 18 luglio 1933 - 19 maggio 2023),  poeta, scrittore di racconti, romanziere e librettista neozelandese. Le sue poesie hanno uno  stile scarno e umoristico che emerge da un minimalismo risoluto costruito con l’uso regolare di immagini e metafore estese, forme accuratamente modellate e il tema ricorrente dell'amore.