SERGIO SOLMI
FERMATA FACOLTATIVA
Va facendosi il mondo d'anno in anno
sempre più bello. Nel sole arretrando
s'addolcisce e si fa minuta ed intima
la strada cittadina, come il cavo
di due mani accostate, a rivelare
il prezioso accento d'una fronda
o un frammento d'azzurro, e il verde tram
sopraggiungendo fa d'ogni stagione
primavera.
O tu lindo liscio nitido
mondo, i tuoi quieti rumori!
Domani,
giunta di sua bellezza al colmo, forse
la fragile pellicola d'un tratto
schianterà lacerata? Sarà solo
l'immenso fiore di fumo di questa
nostra storia incendiata a sollevarsi
tremando contro un abolito cielo?
(da L’Approdo Letterario, V, 5-6, aprile-giugno 1956)
.
Siamo alla metà degli Anni Cinquanta, la guerra è finita da dieci anni e le città tornano a vivere: facile riconoscere Milano con i suoi tram verdi dalle porte di legno. Cos’è allora a preoccupare Sergio Solmi, a fargli quasi elevare un inno oraziano al carpe diem? Come il Quasimodo di Quasi un epigramma, c’è a “rovinare la festa” del boom economico la corsa agli armamenti con i test atomici dell’atollo di Bikini (1954) e Semipalatinsk (1955) con lo spettro dell’annientamento dell’intera umanità.
.
FOTOGRAFIA © FRIEDRICHSTRASSE - LICENZA CC 2.0
.
LA FRASE DEL GIORNO
Teso il tempo scandisce la mia vita.
SERGIO SOLMI
Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981), scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.
Nessun commento:
Posta un commento