GHIANNIS RITSOS
SERA GRIGIA
Mi duole in petto la bellezza; mi dolgono le luci
nel pomeriggio arrugginito; mi duole
questo colore sulla nube - viola plumbeo
viola repellente; il mezzo anello della luna
che brilla appena - mi duole. Passò un battello.
Una barca; i remi; gli innamorati; il tempo.
I ragazzi di ieri sono invecchiati. Non tornerai indietro.
Serata grigia, luna sottile - mi fa male il tempo.
(da Il funambolo e la luna, Crocetti, 2005 - Traduzione di Nicola Crocetti)
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L'emozione estetica, come appare da questi versi del poeta greco Ghiannis Ritsos, può anche essere dolorosa: che sia la consapevolezza della caducità delle cose o del trascorrere del tempo, dell'impossibilità di coglierla in eterno o del suo effimero apparire. Ritsos qui, dal suo punto di osservazione sul lungofiume, al contrario di Orazio, non “coglie l'attimo”, ma lo soppesa, lo valuta, ne trae riflessioni.
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RICHARD BLUNT, "UNA CALDA SERA D'ESTATE"
LA FRASE DEL GIORNO
Cade la sera rugginosa. Luci gialle. / E quelli che un tempo avevano creduto nell’eterno sono invecchiati.
GHIANNIS RITSOS, Molto tardi nella notte
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Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.
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