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domenica 16 luglio 2023

Sul languore del pomeriggio


LÉON-PAUL FARGUE

DOMENICHE

Campi come il mare, l’odore rauco delle erbe,
un vento di campane sui fiori dopo l’acquazzone,
voci terse di fanciulli nel parco azzurro di pioggia,

un sole svogliato dischiuso ai tristi, tutto questo
naviga sul languore del pomeriggio..
L’ora canta. È tiepido. Chi mi ama è qui..

Sento parole infantili, tranquille come il giorno.
La tavola è apparecchiata semplice e gaia, con cose
pure come un silenzio di ceri attenti…

Il cielo largisce la sua febbre ahimè come una grazia...
Una gran luce di villaggio incanta le finestre...
Persone che reggono lampade, è festa e fiori...

Lontano un organetto rigira il suo singhiozzo di miele...
Oh vorrei dirti...

(da Poesie 1886-1933, Einaudi, 1981 – Traduzione di Luciana Frezza)


Di Léon-Paul Fargue, poeta francese, Saint John Perse disse: “seppe, con lo stesso movimento, condurre il sentimento delle cose alla loro fonte, l'ombra delle cose alla loro prima chiarezza”. Così gli bastano poche immagini per cogliere il languore delle domeniche, la loro modulazione in tono minore, così vicina alla sua poesia, definita come “una delicata musica da camera”.

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RICHARD OVERSMITH, "TAVOLO VICINO ALLA FINESTRA"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

La poesia è questa vita di riserva in cui si impara a fuggire dalle condizioni della realtà, per tornarvi con forza e farla prigioniera.
LÉON-PAUL FARGUE, Suite familiare

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Léon-Paul Fargue (Parigi, 4 marzo 1876 – 24 novembre 1947), poeta e saggista francese. La sua lirica meditativa e immaginosa, inserita nella corrente intimista, concilia l'analisi e la fantasia, in una serie di volumi nei quali la solitudine è motivo fondamentale: solitudine in cui le sue liriche nascono quasi come studî di ritmo e di sensibilità.


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