GIORGIO CAPRONI
VENEZIANA
Veneziana, nel fresco
d’acqua dei tuoi iridati
occhi, trovo l’arguta
ombrata grazia d’una
scena sulla laguna.
E a marinai, e a tese
vele, a care attese
per giorni lunghi e a scoppi
di giubilo agli improvvisi
ritorni, bei cari e ansiosi
occhi senza sconforto
penso: brioso porto
di quei lindi paesi,
dove grazia di motti
salaci e di femminili
scherzi inganna ai vivi
il gioco alterno di tante
partenze e di tanti arrivi.
(da Finzioni, 1941)
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Gli occhi di una donna veneziana racchiudono tutto un mondo per il poeta livornese Giorgio Caproni: legge in essi l'universo della laguna, i movimenti di navi e marinai attorno a quel mare che rappresenta un luogo di incontri e di addii con le partenze e i ritorni.
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FOTOGRAFIA © UROBUROS/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Sei donna di marine, / donna che apre riviere.
GIORGIO CAPRONI, Finzioni
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Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.
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