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domenica 15 novembre 2020

Centenario di Gesualdo Bufalino


Gesualdo Bufalino, del quale oggi si celebra il centenario della nascita, come il conterraneo Andrea Camilleri, si rivelò tardi come scrittore, incoraggiato da Leonardo Sciascia e Elvira Sellerio: il successo arrivò nel 1981 con Diceria dell’untore, che gli valse subito il Premio Campiello. Uomo di immensa cultura e di sterminata curiosità, caratterizzò il suo stile con una raffinata ricercatezza, talora snob, sul quale resta come una patina d’antico che ricorda l’atmosfera barocca di certi palazzi e salotti della sua terra. Bufalino, che nella natia Comiso trascorse gran parte della vita, morì nel 1996 in un incidente stradale a Vittoria mentre, accompagnato da un amico, tornava dalla moglie.

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SVOLTA

Venga l’autunno a dirci che siamo vivi,
seduti sull’argine rosso
a guardare l’acqua che se ne va.
E tornino le pezze di turchino ai cancelli,
i casti numi di gesso, le rose sdrucite,
le vesti liete dei fidanzati,
tutto rinnovi il tempo il suo mite apparecchio.
Poiché, mentre l’aria rapisce
nel suo sonno le foglie del sangue,
e così piano mi tenta
quest’esule sole la fronte
è bello qui fermarsi per dirti addio,
mia giovinezza, mia giovinezza.

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ESERCIZIO CON SENTIMENTO

Per l’alto cielo odoroso d’arance
e di camicie nude al davanzale,
come caro lo scroscio che m’assale
di sole tardo la povera guancia.
Oh riaprirsi all’affettuosa lancia,
tornare uccello di giovini ali…
vita, puoi dunque ancora non far male,
se mi dài questa incredibile mancia.
Ma tu, cuore, detrito di tempeste
inaccadute, che pensi, che dici,
nel girotondo d’arancia celeste?
sapessi riparlarne con gli amici,
ritrovare una sera le tue feste,
ingenui moti, vanità felici.

(da L’amaro miele, Einaudi, 1982)

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Altre poesie di Gesualdo Bufalino sul Canto delle Sirene


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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivere è continuare, inseguire al di là della tenebra quel fanalino fuggente che è l'uomo.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante




Gesualdo Bufalino (Comiso, 15 novembre 1920 – Vittoria, 14 giugno 1996), scrittore, poeta e aforista italiano. Insegnante, si rivelò tardi alla letteratura pubblicando nel 1981 Diceria dell'untore, con cui vinse il Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte vinse nel 1988 il Premio Strega. Il suo stile ricercato, ricco e  "anticheggiante" gli deriva dall’abilità linguistica e da una vasta cultura.


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