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lunedì 16 novembre 2020

Il suo ultimo dono per lei


EAVAN BOLAND

QUARANTENA

Nell’ora peggiore della stagione peggiore
dell’anno peggiore di un intero popolo
un uomo partì dalla
workhouse con sua moglie.
Stava camminando – entrambi stavano camminando – verso nord.

Lei era malata per la febbre da carestia e non riusciva a tenere il passo.
Lui la sollevò e la mise sulla schiena.
Camminò così verso ovest e ovest e nord.
Finché sotto stelle gelide al calar della notte arrivarono.

Al mattino entrambi furono trovati morti.
Di freddo. Di fame. Delle tossine di un’intera storia.
Ma i piedi di lei premevano contro il suo sterno.
L’ultimo calore della sua carne fu il suo ultimo dono per lei.

Non lasciate che nessuna poesia d’amore arrivi mai a questa soglia.
Non c’è posto qui per l’inesatta
lode alle facili grazie e alla sensualità del corpo.
C’è solo tempo per questo impietoso inventario:

La loro morte insieme nell’inverno del 1847.
E quello che hanno sofferto. Come hanno vissuto.
E cosa c’è tra un uomo e una donna.
E in quale oscurità essa può essere messa alla più dura prova.

(Quarantine, da Contro la poesia d’amore, 2001)

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È questa poesia d’amore dark il centro dell’opera di Eavan Boland, poetessa irlandese: la carestia e l’emigrazione sono gli elementi che ne costituiscono l’ossatura, i prodromi. I due, Kit e Patrick, sono i protagonisti di un racconto di Peadar Ó Laoghaire che fa parte dei libri d’insegnamento in Irlanda, e la Boland lo usa per enfatizzare quei tempi di “sussurri e ombre” che furono il passato dell’isola: in questo caso la forza dell’amore non basta a salvare la coppia, ma resta come un monito per tutti gli innamorati.

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ILLUSTRAZIONE DI EPHRAIM MOSES LILIEN

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LA FRASE DEL GIORNO
Ormai non credo più / che l’amore risanerà / ciò che la lingua non riesce a sapere / e ha bisogno di dire.
EAVAN BOLAND, In un tempo di violenza




Eavan Frances Boland (Dublino, 24 settembre 1944 – Dublino, 27 aprile 2020), poetessa e accademica irlandese. Esordì nel 1966 con 23 Poesie passando da temi femminili al femminismo. Docente di letteratura inglese alla Stanford University, ebbe sempre a cuore l'identità nazionale irlandese e il ruolo delle donne nella storia del suo paese.


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