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mercoledì 29 giugno 2022

Centenario di Vasko Popa


Vasko Popa, poeta serbo che nasceva il 29 giugno di cento anni fa in quello che allora era il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, antesignano dell’ex Jugoslavia, fu sempre in contrasto con il realismo socialista imperante negli anni in cui scriveva le sue poesie, quelli del dopoguerra della cortina di ferro: la sua attenzione era piuttosto rivolta al dramma esistenziale dell’uomo che si confronta con l’assurdo, tema che trattò sempre con derivazioni moderniste e surrealiste e con un tocco etnico legato al folklore. Il suo linguaggio poetico combina spesso la modernità dei discorsi colloquiali e delle frasi comuni, con le antiche tradizioni popolari orali della Serbia, mescolando i miti che emergono dal subconscio collettivo, l'eredità atavica e la quotidianità. Della sua opera poetica Ted Hughes scrisse che era “un Universo che passa attraverso un Universo”.

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UN NUMERO SMEMORATO

C'era una volta un numero
puro e rotondo come il sole
ma solo molto solo

Cominciò a fare i conti con se stesso

Si divise si moltiplicò
si sottrasse si aggiunse
rimase sempre solo

Smise di fare i conti con se stesso e
si rinchiuse nella sua purezza
rotonda e solare

Fuori rimasero le tracce ardenti
della sua resa dei conti

Cominciarono a rincorrersi nel buio
a dividersi quando avrebbero dovuto moltiplicarsi
a sottrarsi quando avrebbero dovuto sommarsi

Ecco cosa succede nel buio

E non c'era nessuno a chiedergli
di fermare le tracce
e cancellarle.

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LONTANO DENTRO NOI, 1

Alziamo le braccia
la strada si arrampica nel cielo
Abbassiamo gli occhi
i tetti scendono a terra

Da ogni dolore
che non menzioniamo
cresce un castagno
che resta misterioso dietro di noi

Da ogni speranza
che coltiviamo
germoglia una stella
che si muove irraggiungibile davanti a noi

Lo senti il proiettile
che vola sulle nostre teste?
Lo senti il proiettile
pronto a tendere un'imboscata al nostro bacio?



LONTANO DENTRO DI NOI, 4

Guanti verdi frusciano
sui rami del viale

La sera ci porta sottobraccio
per un sentiero che non lascia traccia

La pioggia cade in ginocchio
davanti alle finestre in fuga

I cortili escono dai loro cancelli e
stanno a guardarci.

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Altre poesie di Vasko Popa sul Canto delle Sirene:



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LA FRASE DEL GIORNO
La Poesia in verità è la personificazione dell’armonia senza la quale in fin dei conti non è possibile vivere… Con la mia poesia desidero esprimere esattamente quello che ho scritto. Se sapessi esprimerlo in altro modo, probabilmente non scriverei.
VASKO POPA




Vasile "Vasko" Popa (Grebenac, 29 giugno 1922 – Belgrado, 5 gennaio 1991), poeta serbo di origini rumene. Primo a rompere con il realismo socialista del dopoguerra jugoslavo, scrisse in uno stile modernista influenzato dal Surrealismo e dalle tradizioni popolari serbe: motivi terrestri e leggendari si fondono, emergendo dal subconscio collettivo.


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