Il poeta belga Guy Goffette si è spento a Parigi il 29 marzo. Nato a Jamoigne, nel sud della Vallonia, nel 1947, ha rappresentato una figura emblematica della poesia francofona contemporanea ed era un poeta la cui opera era parte di una ricerca di bellezza e verità, che esplorava i contorni dell'esperienza umana attraverso un’acuta sensibilità. Goffette ha sempre amato giocare con le forme poetiche, esprimendo una predilezione per la leggerezza e la cadenza ripetitiva del distico, ma anche per il verso quindicinale. Quella che può apparire solo una scelta formale, in realtà lo aiuta a dare profondità e musicalità alla sua poesia.
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FOTOGRAFIA DA PLUM POETRY
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IL SOLE FA SCIVOLARE LA MANO
Il sole fa scivolare la mano
attraverso il fogliame del giorno
e lancia sull’ammattonato
la moneta del nostro pezzo
Assolo d’ombre e di voce
affinché vi troviamo
la forza di scambiare
il presente per il futuro
come un bambino con i suoi occhi
e somigliamo abbastanza agli uccelli
per credere all’albero fraterno
che ci spartiamo
(da Solo d’ombres, 1983 – in Poesia n. 197 Settembre 2005 – Trad. Chiara De Luca)
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L’ATTESA
Se vieni per restare, lei dice, non parlare.
Bastano pioggia e vento sopra le tegole,
basta il silenzio accumulato sopra i mobili
come polvere dopo secoli senza te.
Ancora non parlare. Ascolta ciò ch’è stato
lama nella mia carne: ogni passo, un ridere lontano,
l’abbaiare di un cane, lo sportello che sbatte
e questo treno che non finisce mai di passare
sulle mie ossa. Rimani senza parole: non c’è nulla
da dire. Lascia che la pioggia ridiventi pioggia
e il vento questa marea sotto le tegole, lascia
il cane gridare il suo nome nella notte, lo sportello
sbattere, andarsene lo sconosciuto in quel luogo vuoto
dove io morirò. Rimani se vieni per rimanere.
(da La Vie promise, 1991, Traduzione di Marcello Comitini)
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Altre poesie di Guy Goffette sul Canto delle Sirene:
LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è un sentimento, uno strappo interiore.
GUY GOFFETTE, La Libre, 22 novembre 2021
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Guy Goffette (Jamoigne, 18 aprile 1947 – Parigi, 29 marzo 2024), poeta e scrittore belga. Yves Bonnefoy lo ha battezzato “erede di Verlaine”, capace di mantenere “le cose semplici, meravigliosamente in grado di catturare le emozioni e i desideri comuni a tutti noi”. Le sue poesie ricercano la bellezza
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