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mercoledì 6 dicembre 2023

Parole che non diciamo


ROBERTO JUARROZ

POESIA VERTICALE, 13

Ci sono parole che non diciamo
e che mettiamo nelle cose senza dirle.

E le cose le trattengono,
e un giorno ci rispondono con esse
e salvano il mondo,
come un amore segreto
alle cui due estremità
c'è un solo ingresso.

Non ci sarà qualche parola
di quelle che non diciamo
che abbiamo posto
involontariamente nel nulla?

(da Poesia verticale, I, 1958)

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Il sogno di Robert Juarroz è la poesia senza poeta, la parola che si dice da sé mentre il poeta si eclissa dietro di essa. Julio Cortázar parlò a tal proposito della “sensazione prodigiosa di straniamento” che si prova leggendo l’opera di Juarroz: la portata della parola viene allora a essere la base per una rifondazione del mondo, al di là dei limiti della poesia stessa e del linguaggio.

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CARLO CARRÀ, "MANIFESTAZIONE INTERVENTISTA", 1914

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Ogni parola chiama un'altra parola. / Ogni parola è una calamita verbale, / un polo di attrazione variabile / che inaugura sempre nuove costellazioni.
ROBERTO JUARROZ, Settima poesia verticale

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Roberto Juarroz (Coronel Dorrego, 5 ottobre 1925 – Buenos Aires, 31 marzo 1995), poeta, saggista e bibliotecario argentino. La sua opera, salvo le prime Sei poesie scelte del 1960 è riunita con il titolo unico di Poesia verticale. Varia solo il numero d'ordine, da raccolta a raccolta, fino alla quattordicesima, uscita postuma nel 1997.


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