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domenica 5 novembre 2023

Manuel Mora Serrano


“Le nostre parole hanno una missione chiara: invitare i giovani a guardare nel pozzo magico della poesia, a riempire il loro spirito di fiori, affinché possano penetrare e godere di quell'incredibile splendore in mezzo a quella foresta di tremori che la tenerezza produce quando l' amore è vero”: così indicava la sua missione poetica Manuel Mora Serrano, autore dominicano spentosi il 2 novembre dopo un ricovero per complicanze renali. Avvocato e giudice di pace, si considerava un’apprendista della poesia ma le sue ricerche hanno contribuito a riscoprire molti autori e opere dimenticate dalla storia e dalla critica letteraria locale grazie alla pubblicazione per oltre trent’anni di articoli sui giornali nella sua rubrica "Rivelazioni".

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LA SOLITUDINE DI CHI AMA

La solitudine di chi ama ciò che non dovrebbe essere.
Di chi ama la propria solitudine ma desidera vederla condivisa,
è la solitudine più vera, più assoluta.

Se bastasse pronunciare un nome per materializzare un bacio,
se bastasse immaginare il passato perché si ripetesse,
quanto bella e desiderabile, quanto piena e sonora sarebbe la mia solitudine!

Invano tendo le mani per imprigionare l'ombra immaginata.
Invano mi rigiro nel letto freddo cercando
l’impronta del suo corpo,
solo la notte e la pioggia si aggirano intorno alla mia solitudine.

Giro su quella giostra cupa finché non sono esausto
e sento che te ne vai nell'ombra assoluta
quando ritorna e mi accerchia e mi travolge la vera solitudine.

(da Sinfonia in paura maggiore, 2009)

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DISSIPAZIONE DEI TRAMONTI

Ho bisogno del conforto del tuo oblio
o della consolazione del tuo disprezzo
se non c'è speranza dell'eternità
amare non ha significato
ogni dolore paga il suo prezzo
ogni compagnia desidera la solitudine
 
La memoria è vana come i sogni
e il sogno non è altro che un bagliore
vani sono i ricordi e le età
oh! Non siamo padroni neanche della nostra solitudine
L'unica cosa che ci appartiene è l'errore
di credere che le verità esistano
 
Tutto si dissolve nei tramonti
per emergere tremolante di notte
trasformato nella materia dei sogni
Niente è più bello di quegli esseri
che dissipano il silenzio
credendosi grandi pur essendo così piccoli
 
Ti metterei sulla riva
di tutti gli oblii e all'improvviso
non saprei se esisti o non esisti
perché occorre solo che sia primavera
e la coniugazione del verbo amare al presente
Tutto il resto esiste se persisti
 
Niente viene abbandonato, tutto viene recuperato
Il vuoto si riempie di se stesso
L'eternità non basta, non è sufficiente
Nel profondo dell'essere vive una belva
che si nutre del germe dell'abisso
perché soltanto il male è efficiente.

Santo Domingo, 20 settembre 2012

(da Mythos, n. 55, Gennaio 2013)

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La poesia, come l'essere umano, ha una testa che la dirige e piedi che la collocano: da qui il fascino delle prime e delle ultime parole.
MANUEL MORA SERRANO, Diario Libre, 26 ottobre 2023

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Manuel María Mora Serrano (Pimentel, 5 dicembre 1933 – Santo Domingo, 2 novembre 2023), poeta e critico letterario dominicano. Avvocato e giudice di pace, si è distinto per la saggistica e la ricerca letteraria e per la promozione dei nuovi valori letterari, soprattutto quelli delle province, meno accessibili al grande palcoscenico nazionale.


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