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venerdì 7 luglio 2023

Tu che dipingi il vento


MARIA LUISA SPAZIANI

A VINCENT V. G.

Tu che una sera ad Arles mi hai prestato i tuoi occhi
per cogliere lune irradianti fra stelle nervine,
tu che ci hai fatti zingari fra ondate di grano al suo  fiore
e a rami di abeti appendevi lanterne e miracoli,

prendimi ancora per mano, fratello se mai n’ebbi uno,
e tagliami l’orecchio propenso a svianti lusinghe,
la mano che carezza, il piede che porta altrove -
splenda assoluto il cuore in teca da ex-voto,

un cuore che si neghi, contaminato pensiero,
che calpesti se stesso, s’impicchi fra raggi e girandole,
perda gli ormeggi, schiacci i reticoli della ragione,
filtri le sue pepite dalle cascate infernali.

Tu che dipingi il vento, insegnami a cantarlo
con ultrasuoni di sillabe, senza mai nominarlo,
fiato radente la pagina che parla di tutt’altro,
dio che più risplende nel buio di chi lo nega.

(da Geometria del disordine, Mondadori, 1981)

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Vincent V. G. Non c’è neanche bisogno di citare il suo nome per intero: Maria Luisa Spaziani omaggia Van Gogh entrando nei suoi dipinti, nella sua vita, nella sua testa, arrivando a pensare con lui che “È veramente un fenomeno strano che tutti gli artisti, poeti, musicisti, pittori, siano materialmente degli infelici – anche quelli felici”.

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VINCENT VAN GOGH, "NOTTE STELLATA"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Quanto è dannoso, sterile, / per un poeta essere felice.
MARIA LUISA SPAZIANI, Geometria del disordine




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


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