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venerdì 23 giugno 2023

Nella notte di San Giovanni


JOAN MARAGALL

IL BASILICO

Questa pianta profumata
nella notte di San Giovanni
emana il suo profumo, silenzioso,
tra l’audacia
della notte ardente
di tanti fuochi accesi.

Tra le nuvole rosse,
il cielo blu e le stelle;
tra grida di gioia,
gorgogliare di fontane,
e il salire delle scintille,
si diffonde un gusto
fresco, morbido e chiaro:
il basilico:
sono i rami profumati
della notte di San Giovanni.

Ragazze innamorate
di un futuro fidanzato,
scompigliano il basilico
per farlo profumare.
Il basilico toccato
è un incensiere violento
che scaglia l’aroma
e aumenta l'incanto.

Che profumo fresco e forte,
ora che i fuochi sono spenti!
San Giovanni, apri la porta
profumata del Levante!
E al mattino delle aure bianche
il basilico troverà
altri aromi fratelli
che la notte fa dimenticare.

Questa pianta profumata
nella notte di San Giovanni
emana il suo profumo, silenzioso,
tra l’audacia
della notte ardente
da tanti fuochi che si alzano,
                        che si alzano!

(da Visioni e canti, 1900)

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La notte di San Giovanni, chiamata popolarmente la revetlla de Sant Joan e la notte del fuoco, è celebrata in tutti i Paesi catalani – ma anche in Spagna e  in altre parti d’Europa - tra il 23 e il 24 giugno. Onora naturalmente il solstizio d’estate e ha come elemento caratteristico il fuoco. In ogni località vengono allestiti diversi falò ed erano un tempo occasione di socialità, di incontro tra ragazze e ragazzi. Il basilico, su cui punta l’attenzione il poeta Joan Maragall, è parte di quella tradizione – del resto è pianta che ha il suo rigoglio proprio in questo periodo – e, secondo la leggenda, vede il suo potere curativo aumentare proprio in questa notte.

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FOTOGRAFIA © LAURA_O/PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La notte d’estate è come una perfezione del pensiero.
WALLACE STEVENS, Idee di ordine

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Joan Maragall i Gorina (Barcellona, 10 ottobre 1860 –  20 dicembre 1911), poeta e scrittore catalano. Fautore dell'indipendenza della Catalogna, criticò aspramente la Spagna come arretrata e tradizionalista rispetto al resto d’Europa. La sua prosa è in spagnolo, le sue poesie sono in catalano, così come le traduzioni da Omero, Pindaro, Goethe e Novalis.


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