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mercoledì 10 maggio 2023

Dicono tante cose


VICENTA CASTRO CAMBÓN

SUSSURRI

Ascolto quando l'aura
discorre con le foglie
e udirle mi diverte:
dicono tante cose...

Così mi sembra che
esseri dalle mille
forme spuntino ovunque
e che vivano e parlino.

E non sono mai sola
e non sono mai sorda
se vicino a me il vento
sussurra tra le foglie.

Invece, a volte, tra
la gente rumorosa
le mie orecchie si chiudono
e sono così sola...!

(da Carillon, 1928)

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Vicenta Castro Cambón, poetessa argentina, rimase cieca all'età di sei anni:  e, naturalmente, perso un senso, affinò gli altri, in particolare l'udito, per quanto minacciato dalla sordità. Attraverso di esso il mondo comunicava con lei: molto meglio la natura, con tutti i suoi sussurri, che il chiasso spesso vacuo della gente.

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FOTOGRAFIA © LARISA KOSHKINA/PDP

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Fatti caldo raggio del sole all'alba, / o mutati in fresco crepuscolare, / o diventa corolla profumata, / o prendi forma e voce di uccellino.
VICENTA CASTRO CAMBÓN

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Vicenta Castro Cambón (Buenos Aires,28 settembre 1882 – 7 maggio 1928), poetessa argentina. Cieca dall'età di sei anni e sofferente di una deformità della colonna vertebrale e di una sordità incipiente, inclinò la sua vita a leggere e scrivere poesie, con i suoi mezzi, attraverso il metodo Braille.


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