Il lavoro poetico dello spagnolo Carlos Bousoño, che nacque il 9 maggio 1923, è un’ossessiva ricerca esistenziale sul tempo e sulla precarietà della vita, che diventa una “primavera della morte”. Ne deriva una poesia che è formata da riflessioni filosofiche che creano una personale cosmogonia. Inizialmente attratto dalla mistica e dalla fede religiosa, dalle avventure spirituali, passò a posare il suo guardo sull’uomo e sul reale, sull’inganno celato nella transitorietà dell’esistenza, arrivando infine a fondere “la tendenza analitica e la capacità emotiva”, influenzato dalla poesia spagnola dell’”estetica nuovissima”, a cavallo tra gli Anni Sessanta e gli Anni Settanta.
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FOTOGRAFIA © LA RAZÓN
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CANZONE VERSO LA LUCE
Perché non debbo essere aria
sulla luce che vola,
come questi puri uccelli
che hanno, senza che l'ali lo sappiano,
uno spiro di fuoco tra le penne
che alla luce segreta li sospinge!
Sul mare nella notte,
su questo enigma strano d'acqua nera
che copre morti pozzi, silenziosi,
senz'anime né stelle - voli, luci -,
perché non essere un tremore,
un corpo misterioso che s'abbatte
come un raro fulgore d'improvviso
sopra le acque sbigottite, cieche!
Essere aria rapidissima
da cielo a terra estesa nella luce.
(da Salita all’amore, 1945 – Traduzione di Oreste Macrì)
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IN ALTRO TEMPO
E così per primo il cuore andava
bagnandosi in realtà.
Credeva nella luce, viva luce.
Oh, fonte di verità.
E sotto l'aria appariva
in tutta la sua sublimità
una forma concentrata
nella sua propria virtù
d'esser lei stessa, tra le cose:
un bosco, un albero, un essere verde
che in sé s'inabissa
prima del farsi sera.
E la bianca scala scendeva
fino ai miei occhi. Era
la realtà che rischiarava
la sua primavera.
E il cuore, senza sogno, andava
bagnandosi nella realtà.
... Come un'ape che dolcissima liba
la sua goccia di pace.
(da Notte del senso, 1957 – Traduzione di Oreste Macrì)
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LA FRASE DEL GIORNO
Restare qui come l’arte. / Senza che, affinché, perché, / a veder muovere l’aria.
CARLOS BOUSOÑO
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Carlos Bousoño Prieto (Boal, 9 maggio 1923 - Madrid, 24 ottobre 2015), poeta e critico spagnolo. La sua produzione poetica, nella tradizione del più puro lirismo ispanico, è pervasa da un alone di mistero e da un'aura metafisica che ne rendono spesso complessa l'interpretazione.
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