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domenica 25 settembre 2022

Centenario di Juan Sánchez Peláez


Il 25 settembre del 1922 nasceva ad Altagracia de Orituco il poeta e traduttore venezuelano Juan Sánchez Peláez. Autore dallo stile caratterizzato da un uso puro e brillante del linguaggio, viene considerato il padre della poesia venezuelana contemporanea. Vicino al surrealismo, ne ha ricavato, elaborandone gli stilemi, una poesia molto personale e caratteristica. Secondo il suo biografo Ludovico Silva, “è stato il primo poeta venezuelano a introdurre nella nostra poesia la consapevolezza della segretezza dell'uomo nel mondo e la sua angosciosa certezza di essere stato gettato nel tempo come straniero, senza il suo consenso (...) La sua ribellione esistenziale è un atteggiamento lucido, un'attesa lirica, un cerimoniale di introspezione. Silenzioso. Accetta il mondo anche se non lo comprende e il suo linguaggio flessibile, capace di esprimere sfumature di una sensibilità visionaria e profondamente artistica, ha costituito un rinnovamento”.

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JUAN SÁNCHEZ PELÁEZ NEL 1978 - FOTOGRAFIA © VASCO SZINETAR
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ADOLESCENZA

Nella profondità dei sogni
ti trovo sempre all'alba.

Che espansione nell’esilio, vagabondando
per le azzurre sorgenti;
dal respiro della terra.

Consuetudine angelica.
Evasa verso un altro lamento, vola con gli uccelli, sogna
con le nuvole;
Solleva radici irrequiete nell'acqua.

Nella profondità dei sogni
l'alba fuggitiva. solo l'ombra
conclude la mia unica stella, il mio ultimo giorno.

(da Elena e gli elementi, 1951)

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NELLA NOTTE DUTTILE CON UN GLADIOLO IN CASA TUA

Nella notte duttile con un gladiolo in casa tua
nella notte, ascolta,
oh, fragile vanità tra le braccia,
e il tuo sogno è vivo e pesante come il turbinio del fiume

Più in là, tra i frutteti
metti alla prova la mia debolezza e la mia forza.
la mia strada che non conosco prima di incrociare il tuo passo, la tua orma
calda sulla terra,
la nascita di un nuovo giorno.

(da Animale abitudinario, 1959)

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CON FIORI DIPINTI SUL NOSTRO CORPO

Con
fiori dipinti
sul nostro              
corpo

e
una candela
in ogni
      mano

l’unica cosa
che accade
è il silenzio

ma
i ricordi
sono fedeli e

accanto
a noi
mormorano

sulla
maschera
la pelle
o la parola enorme:

«Ascolta il mio amore per te».
«Ascolta il mio grido
      per te».

(da Per quale causa o nostalgia, 1981)

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Un’altra poesia di Juan Sánchez Peláez sul Canto delle Sirene:

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La memoria è una coppa fragile, ti è stato detto, e / hai visto (con tutto ciò che nutre l'oblio) la tua ombra / nel fugace chiacchiericcio.
JUAN SÁNCHEZ PELÁEZ




Juan Sánchez Peláez (Altagracia de Orituco, 25 settembre 1922 – Caracas, 20 novembre 2003), poeta e traduttore venezuelano. Partito dal Surrealismo, ne elaborò i dettami per realizzare una poesia personale dal linguaggio puro e brillante, Vinse il Premio Nacional de Literatura nel 1976.


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